2014-08-04 13:33:00

Sisma in Cina: quasi 400 vittime, si scava ancora tra le macerie


Rischia di aggravarsi ancora il bilancio del sisma di magnitudo 6.1 che ieri ha investito la regione dello Yunnan, nel sudovest della Cina, provocando - finora - 381 vittime e circa 1.800 feriti. Quasi 80 mila le case crollate e 124 mila quelle che hanno registrato danni. I settemila soccorritori continuano a scavare tra le macerie per trovare superstiti, ma la pioggia rende difficili le operazioni, saltata anche la rete elettrica e delle telecomunicazioni. Nell’area, intanto, le autorità hanno inviato duemila tende, tremila posti letto, coperte, indumenti, cibo e acqua. Della zona colpita dal sisma, Benedetta Capelli ha parlato con Ferdinando Mezzetti, già corrispondente a Pechino per “Il Giornale”:

R. - Per la pericolosità dei terremoti in quelle zone, basta ricordare quello del Sichuan del 2008 con almeno 70 mila vittime. Sono zone montagnose e, nello specifico, l’area in cui ieri c’è stato questo terremoto - secondo l’agenzia Nuova Cina - ha un’altitudine media di 1.900 metri. Quindi, non so in che modo le case siano costruite, ma certamente non sono costruzioni antisismiche. La lezione del Sichuan non è servita. La Cina si trova in una fase di sviluppo tumultuoso che ha toccato in larga parte le campagne, le zone più interne, come lo Yunnan. La stessa agenzia Nuova Cina si interroga quasi a prevenire domande su come mai un terremoto che, secondo gli esperti, non è stato di potenza e intensità cosi grandi abbia provocato tanti morti e tanti crolli. L’agenzia mettendo le mani avanti dice: “Ma le case erano tutte vecchie.” Le case “tutte vecchie” erano al pianoterra, non avrebbero dovuto esserci tanti morti. In realtà, i crolli hanno coinvolto anche tante costruzioni nuove realizzate senza seguire le norme antisismiche, come se la lezione del Sichuan non fosse servita. Non dimentichiamo che lo Yunnan è una delle zone più interne della Cina: tocca molto le corde dei cinesi perché è una regione con bellissimi paesaggi e molte zone dello Yunnan sembrano ricordare i tradizionali dipinti cinesi, con i fiumi che scorrono tra gole altissime, con montagne elevate avvolte nella foschia. C’è proprio un che di tradizionale cinese che sembra nato nello Yunnan. Questo toccherà molte corde.

D. - Quanto le carenze a livello di sicurezza pesano su queste tragedie? Il tema della sicurezza è forte, sentito in Cina?

R. - Nell’immediato, quando ci fu l’immensa tragedia del Sichuan con oltre 70 mila vittime, ci furono grandi dibattiti, osservazioni, impegni per garantire che da quel momento in poi si sarebbe dovuto costruire solamente in condizione di grande sicurezza con applicazioni antisismiche già previste da norme che a oggi restano largamente inapplicate. Non si sbaglia pensando che in zone interne così le norme antisismiche non siano state osservate.

D. - I social network hanno mostrato foto, filmati che mostrano la situazione nella zona. Ad oggi l’accesso ad Internet da parte di utenti cinesi è possibile? È garantito?

R. - Loro non bloccano quasi mai l’accesso ad IInternet, bloccano l’accesso a siti selezionati – ad esempio quello del New York Times – ma non credo che in questi casi blocchino il web. D’altra parte, non dimentichiamo che si tratta di una zona sismica, quindi i soccorsi non saranno tempestivi perché la zona sarà difficilmente accessibile e le notizie sono frammentarie proprio per questo.








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