2014-08-04 18:30:00

Refrontolo, una tragedia che si poteva evitare


La tragedia del trevigiano si poteva evitare. Si poteva evitare che a Refrontolo, in provincia di Treviso, sulle colline del prosecco, il torrente Lierza, ingrossato dalle forti piogge dei giorni scorsi, esondasse provocando quattro morti e otto feriti.

Ne è convinto il presidente dei geologi del Veneto, Paolo Spagna: "Molte volte basta fare prevenzione. Noi esperti sono anni che gridiamo a governo, enti locali e società civile che questo Paese è malato di dissesto idrogeologico ed incuria. E bisogna intervenire. Però nessuno ci ascolta. Quando capitano tragedie come questa, la politica si affretta a farci sapere che prenderà provvedimenti immediati e mirabolanti, ma poi non succede nulla. Tutto rimane lettera morta".

La colpa? Secondo Stefano Caldoro, vicepresidente della Conferenza delle Regioni e governatore della Campania, è da addebitare alla scarsità delle risorse e all'impossibilità dell'Italia di superare il patto di stabilità europeo. "In effetti- spiega Caldoro- molte volte i finanziamenti ci sono, i cantieri si potrebbero aprire ma questo non si può fare per via di quegli accordi europei che non permettono agli enti locali di spendere anche le poche risorse che hanno in cassa".

Eppure, gli esperti ci dimostrano, dati alla mano, che il Belpaese investe molto più in emergenza che in prevenzione. E se quei milioni di euro invece di essere impiegati sul fronte del dopo alluvioni o smottamenti fossero utilizzati per la messa in sicurezza del territorio?








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