2014-08-04 11:02:00

In aumento truffe e raggiri ai danni di anziani e persone sole


In aumento le truffe ai danni di anziani, invalidi e persone sole. Ingannati da falsi tecnici, manutentori, amici di famiglia, aprono le porte delle loro case a malviventi senza scrupoli che li privano di denaro ed oggetti di valore. Antonio Elia Migliozzi ha intervistato Enzo Costa, presidente dell’Auser, Associazione di volontariato impegnata a promuovere l'invecchiamento attivo degli anziani, per avere consigli pratici:

R. – Le tipologie più diffuse sono i meccanismi che puntano a introdursi in casa degli anziani e sono i più vari e fantasiosi: vanno dal falso dipendente dell’Enel che deve fare un controllo, alla compagnia telefonica, alla consegna di un pacco dove serve una firma e nel pacco non c’è niente. O addirittura, ci si presenta come medico della Asl per un controllo sanitario. Una volta introdotto in casa dell’anziano, con la scusa più banale – come appunto chiedere una firma per la consegna di un pacco, oppure con la semplice richiesta di un bicchier d’acqua – mentre l’anziano si allontana per prendere l’acqua, si fruga nei luoghi più comuni alla ricerca di quei pochi risparmi dell’anziano che, per motivi personali di tranquillità, tende per esempio a ritirare tutta la pensione e a tenerla a casa nel cassetto, perché con quei soldi si sente più tranquillo. Non usa la moneta elettronica, o la usa pochissimo, sono pochissimi gli anziani che la usano. Arrivano addirittura ad accumulare somme: a volte a noi arrivano telefonate di furti ad anziani a cui hanno portato via 10 o 20 mila euro in contanti trovati in casa.

D. – Consigli pratici per contrastare queste truffe?

R. – Nessuna compagnia, né telefonica, né elettrica, né del gas, manda persone a bussare alla porta se non c’è un preavviso. Non fate entrare in casa chiunque si presenti, a qualsiasi titolo. Secondo consiglio: se c’è, bussate a un vostro vicino, chiedete che ci sia anche un vicino che vi aiuti nella comunicazione con questo soggetto sconosciuto che tenta di aprire un rapporto con voi. L’altro consiglio è quello di non tener mai eccessivi valori in casa, perché i furti non riguardano altro che gioielli e denaro liquido.

D. – Come può il cittadino contribuire a combattere questi fenomeni?

R. – Il cittadino deve rinunciare a un pezzo di individualismo che è diventato davvero eccessivo. Deve riscoprire vecchi valori, come quello della solidarietà e della coesione sociale. Dobbiamo smetterla di pensare che il mondo inizi e finisca con noi anche perché, a furia di pensare questo, le persone che hanno una qualità della vita decente diminuiscono sempre più. Gli anziani devono essere parte integrante della comunità: questa è una società che invecchia e il periodo della vecchiaia non è più brevissimo, ma è un periodo medio-lungo, per cui la stessa società deve farsi carico di costruire politiche per garantire una qualità di vita agli anziani di questo Paese. Abbiamo un livello pensionistico che ha percentuali spaventose, sotto la soglia di povertà, e abbiamo un welfare che, gradualmente, continua a ritirarsi. Abbiamo la non autosufficienza che cresce perché crescono le aspettative di vita. Quindi, cresce l’età media e diminuiscono le risorse per combattere la non autosufficienza. Quando parliamo di 21-30% dell’intera popolazione, non stiamo parlando di una marginalità, ma stiamo parlando di una quota importante.








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