2014-08-02 14:09:00

Patriarchi di Gerusalemme: cacciata dei cristiani da Mossul, crimine contro l’umanità


Mentre si moltiplicano in tutte le comunità cristiane nel mondo gli annunci di liturgie, preghiere e digiuni per chiedere la pace a Gaza e in tutto il Medio Oriente, da Gerusalemme giunge una nuova ferma condanna delle persecuzioni perpetrate dalle milizie jihadiste dell’Isis contro i cristiani in Siria e in Iraq.

In una dichiarazione congiunta, i Patriarchi e leader delle Chiese della città esprimono “orrore e shock”, in particolare per la sorte toccata ai cristiani di Mossul, costretti a scegliere tra l’abiura, la morte e la fuga. “I tragici eventi di questi giorni significano che, per la prima volta nella storia dell’Iraq, Mossul sarà una città senza cristiani”, si ricorda nella nota che rivolge un pressante appello ai governi e popoli della regione a denunciare questi “crimini contro l’umanità” e a fermare ogni atto di fanatismo che, si legge, “non rappresenta alcuna religione o civiltà umana”.

Intanto, il Patriarca caldeo di Baghdad, Louis Raphael Sako, ribadisce la necessità di una “soluzione politica” che permetta ai cristiani di rimanere in Iraq e “di vivere in sicurezza, e con pari dignità con tutti”, piuttosto che ospitarli all’estero. Nei giorni scorsi – come è noto - la Francia e altri Paesi avevano dato la disponibilità ad accogliere cristiani di Mossul facilitando la concessione di visti. In un messaggio ripreso dall’agenzia Asianews il Patriarca Sako ringrazia per la proposta, ma sottolinea che "lasciare la nostra patria significa distruggere la memoria della nostra lunga storia". “Se la Francia e gli altri Paesi vogliono davvero aiutare – aggiunge - devono farlo incoraggiando queste famiglie a restare, inviando loro degli aiuti d'urgenza per lenire il loro dolore e contribuire alla costruzione di alloggi nelle città dove possano vivere in sicurezza". (L.Z.)








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