2014-08-01 14:15:00

Al via il Perdono di Assisi. Fra Michael Perry: è l'amore senza limiti di Dio


Hanno preso il via questa mattina ad Assisi le celebrazioni della Festa del Perdono, che quest’anno ha come intenzione di preghiera particolare la fine della guerra e delle ostilità in Terra Santa. Fino alla mezzanotte di domani sarà  possibile lucrare l’Indulgenza della Porziuncola in tutte le chiese parrocchiali e francescane del mondo dopo essersi confessati, aver partecipato ad una celebrazione eucaristica, recitato un Credo, un Padre nostro e una preghiera secondo le intenzioni del Papa. Domani l’arrivo dei giovani partecipanti alla marcia francescana. Sul Perdono di Assisi Paolo Ondarza ha intervistato il ministro generale dei frati minori fra Michael Perry:

R. – Si tratta di una celebrazione dell’amore senza limiti, della misericordia di Dio; un Dio che non smette di richiamarci alla comunione con Lui, gli uni con gli altri e con tutta la Creazione. È importante ricordare quello che San Paolo ci ha detto nella Seconda Lettera ai Corinzi: noi siamo battezzati in Cristo e questo significa diventare una nuova creatura e, essendo una nuova creatura, noi cristiani siamo chiamati discepoli e “commissionari”. Come Cristo siamo chiamati a diventare ministri della riconciliazione, della misericordia e della pace di Cristo per tutto il mondo. Credo che anche San Francesco nella sua vita abbia vissuto tantissime esperienze di discordia anche tra i frati minori, nella Chiesa o nel mondo. Per questo Francesco volle celebrare e ricordare quello che è l’essenziale della nostra vita in Cristo, nella Chiesa e nel mondo, nel suo tempo ma anche per noi oggi.

D. – Il Papa non si stanca mai di parlare al mondo della misericordia di Dio, in sintonia con quel “Voglio mandarvi tutti in Paradiso”, pronunciato da San Francesco e alla base di questa solennità del Perdono…

R. – Credo che questa festa ci dia anche un senso del futuro: noi siamo limitati in questo mondo, abbiamo uno sguardo che si limita alle esperienze del mondo di oggi - la sofferenza, la violenza – ma abbiamo una vocazione molto più ampia, collegata con il piano di Dio per noi, per il mondo, per il Creato… Ci attende un  futuro di speranza e non di disperazione; un futuro della gioia e non della miseria.

D. – Pensando ai tanti fronti di guerra aperti oggi, cosa viene a dire il perdono?

R. – Il Perdono di Assisi può parlarci della situazione in tutto il mondo, nelle zone in guerra come la Siria, la Libia, il Sudan meridionale, l’Ucraina, la Terra Santa, la Repubblica Democratica del Congo, ma anche nelle grandi città degli Stati Uniti, del Messico, in tutto il mondo. Questa festa ci parla, ci invita e ci provoca oggi a pensare e ripensare il piano di Dio per il presente e per il futuro.

D. – Forte l’attualità del perdono in una società che sta smarrendo il senso del peccato ed è forse più oppressa da un senso di colpa e quindi più incline alla disperazione; disperazione che ha poco a che fare con il messaggio evangelico. Sente questa società il bisogno del perdono?

R. – I giovani che partecipano alla marcia francescana  - dall’Italia, Germania, Francia, Spagna, Slovacchia, Svizzera, Croazia e da altre parti dell’Europa - tutti loro stanno cercando la sicurezza della presenza di Dio, perché c’è una grande angoscia tra i giovani oggi. Credo che il Perdono di Assisi può toccare ed entrare in questo spazio vuoto e riempirlo con la misericordia, la gioia, la presenza e la sicurezza che Dio è sempre presente nella nostra vita.

D. – Importante riscoprirsi peccatori senza aver paura di riscoprirsi tali per aprirsi all’abbraccio misericordioso…

R. – Certo San Francesco ha cominciato così, dicendo: "io sono il più grande peccatore tra tutti”. Riconoscendo questo ci si apre, altrimenti rimaniamo chiusi nel nostro piccolo mondo, nelle nostre piccole mentalità e nei nostri peccati.

D. – Per concludere, il suo augurio per questa solennità del Perdono di Assisi 2014…

R. – Il mio augurio è questo: Signore fa di noi uno strumento della tua pace. Dove c’è l’odio fa' che noi portiamo l’amore, il perdono, che portiamo l’unione, la fede, la speranza, la gioia e la luce per ognuno di noi, per il mondo ed anche per il Creato oggi.








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