2014-07-28 07:57:00

Iraq: non si fermano le distruzioni dei jihadisti


Da oggi a venerdì, una delegazione della Chiesa di Francia si trova in Iraq, in segno di vicinanza ai cristiani locali ma anche per sensibilizzare l’opinione pubblica occidentale. Tra gli altri, ne fanno parte il cardinale Philippe Barbarin, arcivescovo di Lione, e mons. Michel Dubost, vescovo di Evry. E le Chiese d'Oriente fanno sapere che si stanno organizzando per denunciare, con una sola voce, le azioni del neo-proclamato Califfato islamico in Iraq. E per chiedere ai responsabili religiosi musulmani di condannare con coraggio i crimini compiuti contro i cristiani. Intanto i jihadisti dello Stato islamico continuano la loro opera di distruzione di monumenti religiosi e luoghi di culto nel nord dell'Iraq, nel tentativo di eliminare le antiche tradizioni di convivenza tra diverse fedi in queste regioni.  Barbara Schiavulli:

Domenica di sangue in Iraq con 374 morti e 78 feriti, la maggior parte dei quali militanti. Tra questi almeno 9, sarebbero stati uccisi a Mosul dai residenti come ritorsione per la distruzione della tomba del profeta giona considerato uno dei luoghi storici più importanti importanti della città. Con anche la distruzione della moschea e tomba anche del profeta Jiris, risalente al quattordicesimo secolo, e cara ad ebrei, cristiani e musulmani, alcuni residenti si stanno organizzando in gruppi armati. A Baghdad, invece, dove non si sblocca l’empasse politico per quanto riguarda la decisione su chi sarà il neo premier,  rapito il presidente del consiglio provinciale della capitale, un sunnita preso da miliziani sciiti, picchiate le sue guardie del corpo colpevoli di lavorare per un sunnita, ma poi rilasciate, di lui invece nessuna traccia.  








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