2014-07-25 13:19:00

Missione e gioia: i laici si preparano al Congresso di novembre


Si svolgerà a Roma, tra il 20 e il 22 novembre prossimi, il terzo Congresso mondiale dei movimenti ecclesiali e delle nuove comunità. Un appuntamento che queste realtà ecclesiali hanno già sperimentato in passato sotto il Pontificato di Giovanni Paolo II, nel 1998, e sotto quello di Benedetto XVI, nel 2006. All’evento, organizzato dal Pontificio Consiglio per i laici, guidato dal cardinale Stanislaw Rilko, parteciperanno i delegati delle realtà associative più diffuse nel mondo. Tema dell’incontro: “La gioia del Vangelo: una gioia missionaria”, ispirato all’Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium di Papa Francesco. Stefano Leszczynski ha intervistato Stefano De Pasquale Ceratti, responsabile della Sezione associazioni e movimenti del Pontificio Consiglio per i Laici:

R. - La storia dei Congressi mondiali dei movimenti ecclesiali e delle nuove comunità inizia circa 15 anni fa, quando nel 1998 Giovanni Paolo II convoca a Roma, nella solennità di Pentecoste, tutte queste nuove realtà che costituiscono una nuova stagione aggregativa all’interno della Chiesa. In occasione di quell’incontro in Piazza San Pietro con il Santo Padre, il Pontificio Consiglio per i laici promuove ed organizza il Primo Congresso mondiale dei movimenti ecclesiali e delle nuove comunità. Questo ha un seguito nel 2006, quando Benedetto XVI, a sua volta, convoca a Roma, sempre in occasione della Pentecoste, i movimenti ecclesiali e le nuove comunità. È bello ricordare che a questo secondo evento partecipano quasi il doppio delle realtà aggregative rispetto a quelle presenti nel 1998, e questo che si terrà dal 20 al 22 novembre del 2014, è il Terzo Congresso mondiale in cui movimenti ecclesiali e nuove comunità si incontrano con l’organizzazione del Pontificio Consiglio per i laici.

D. - Possiamo quasi parlare di un importante percorso storico di crescita per questi movimenti, in continuità con l’evoluzione della storia della Chiesa e dei pontificati…

R. - È bello vedere come ci sia grande continuità in questi eventi ed è bello vedere anche come le tematiche affrontate all’interno dei diversi Congressi cambino, in qualche modo. Perché se il 1998 era un po’ una fase che potremmo definire “quasi adolescenziale” di queste realtà aggregative - nate per lo più dopo il Concilio Vaticano II e che nel 1998 erano sì ormai presenti e attive ma si stavano strutturando - oggi ci confrontiamo con delle realtà diverse, la cui presenza e attività si sono ormai consolidate e che affrontano problematiche e sfide differenti, sia internamente alle proprie comunità, sia in relazione al nuovo forte richiamo di Papa Francesco a questa uscita missionaria. Proprio per questo abbiamo voluto centrare il tema del Congresso scegliendo una frase dell’Evangelii Gaudium.

D. - Evangelizzazione e missionarietà sono due temi ricorrenti: due obiettivi, due traguardi che vengono perseguiti sempre dai Movimenti ecclesiali e dalle nuove comunità. Questo - in un contesto internazionale, mondiale quale sarà quello del Congresso - pone ovviamente delle problematiche interessanti di confronto tra queste realtà ecclesiali…

R. - È molto bello come in queste occasioni ci sia davvero una ricchezza che scaturisce dalla presenza di realtà molto eterogenee tra loro e provenienti da aree geografiche differenti, da tutti i continenti, da realtà agiate e disagiate, da Paesi di evangelizzazione e da Paesi di nuova evangelizzazione. Di fatto, questo costituisce un arricchimento per tutti, sia per le realtà aggregative - ormai consolidate da molti anni più grandi e più diffuse a livello internazionale - sia per le realtà carismatiche appena nate, che forse affrontano problematiche e sfide diverse, ma che possono - di fatto - anche dare una testimonianza di freschezza, di vitalità forse ancora maggiore.








All the contents on this site are copyrighted ©.