2014-07-25 14:01:00

Iraq: i miliziani dell’Isis distruggono la moschea di Giona a Mosul


Gravissimo atto di vandalismo in Iraq. I miliziani dello Stato islamico hanno distrutto ieri a Mosul la moschea di Nabi Yunis - il profeta Giona – luogo di pellegrinaggio di musulmani sia sunniti sia sciiti e simbolo della cittadina irachena da tempo controllata dai jihadistii. Per loro – riferisce il blog Baghdadhope, ripreso dall’agenzia Sir – era diventato un "luogo di apostasia e non di preghiera” perché "frequentato sia da musulmani sia da cristiani". I miliziani hanno prima imposto ai fedeli l’abbandono della moschea e poi l’hanno fatta saltare in aria. In origine era un luogo di culto cristiano dedicato a San Giorgio, risaliva al XII secolo. L’episodio è l'ultimo di una lunga serie che ha visto i membri dell’Isis occupare chiese e moschee sciite e costringere alla fuga le minoranze etniche o religiose perché in opposizione al califfato islamico. Gli ultimi, in ordine di tempo, sono i curdi ai quali è stato chiesto di lasciare Mosul entro domani, come già avevano fatto una settimana fa con i cristiani. Proprio in solidarietà con i cristiani, lunedì saranno in Iraq il cardinale Philippe Barbarin, arcivescovo di Lione, mons. Micheal Dubost, vescovo di Evry-Corbeil-Essones, e mons. Pascal Gollnisch, direttore generale dell'Oeuvre d'Orient. Una missione – riferiscono – con la quale lottare “contro l'indifferenza” in preghiera con le comunità minacciate.








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