2014-07-24 08:00:00

Siria: ancora raid, l'Onu chiede una soluzione politica


La Siria accoglie con favore la nomina del diplomatico Staffan De Mistura a nuovo inviato dell'Onu per il Paese. Intanto sul terreno non si fermano gli scontri. Un missile ha anche colpito il convento francescano di Yacoubieh, un villaggio poco distante dai confini con la Turchia, fortunatamente in questo caso senza provocare vittime. Marina Calculli

Sei bimbi di una stessa famiglia sono stati uccisi in un raid che ieri mattina ad Aleppo il regime ha lanciato sulla città perennemente contesa con i ribelli. E un altro bombardamento a Wachiye, sempre nella provincia di Aleppo, ha ucciso altri 6 bambini, secondo l’Osservatorio Siriano per il diritti umani. La ripresa dei raid in questa regione è legata al tentativo da parte dei lealisti di riprendere alcuni importanti bastioni strategici. Ma i raid continuano ovunque: a Latamne, vicino Hama, ci sono stati altri morti civili, compreso un ragazzino di 15 anni. A Jisr al-Choghur, vicino Idlib e a Deir al-Zor che ormai è nelle mani dello Stato Islamico per l’Iraq e il Levante, le bombe sono piovute incessantemente ieri. L’ONU riafferma la necessità di una soluzione politica, mentre il regime commenta sul nuovo delegato del palazzo di vetro per la Siria, De Mistura: “deve essere imparziale e integro”. Intanto un miliziano anti-Assad, Mohammed Wissam, denuncia “il senso di abbandono dei siriani”, le morti che sono ormai “un fatto normale in Occidente, soprattutto con la riapertura del conflitto a Gaza. La guerra in Siria che si protrae da 3 anni – dice - continua a logorare il paese nell’indifferenza generale”. 








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