2014-07-24 15:37:00

Comunità di Sant'Egidio: al via il tour della solidarietà in Calabria


Al via oggi da Cosenza il “Sant’Egidio on the road”, il tour della solidarietà che attraverserà 14 città calabresi. Lo scopo, incentivato dal successo della prima edizione dello scorso anno, è quello di diffondere la cultura dell’incontro, dell’amicizia e della solidarietà, visitando realtà giovanili, case di riposo e centri di accoglienza per i poveri. Sarà un’alternarsi di conferenze, concerti, condivisione e preghiere per la pace. Paolo Giacosa ha approfondito l’iniziativa con Alessandro Moscetta, uno degli organizzatori della Comunità di Sant’Egidio:

R. - “Sant’Egidio on the road” nasce l’estate scorsa da un’idea degli universitari della comunità di Sant’Egidio di portare alcuni valori concreti come la solidarietà, la giustizia, l’impegno per gli altri. É un modo di vivere la fede molto concreto e molto gioioso in Calabria perché abbiamo visto che forse è una terra che viene dipinta con toni negativi e con gente rassegnata. “Sant’Egidio on the road” porta soprattutto la speranza e un sogno: si può fare tanto, si può vivere la solidarietà. Si può avere anche un altro modo di vivere, altre idee di accogliere i tanti immigrati che arrivano - pensiamo alla zona dello Ionio - e anche per tanti giovani che decidono di non andare via, di non emigrare verso il Nord.

D. - A chi si rivolge nello specifico questa iniziativa?

R. - Nasce dall’idea di raggiungere tutti. Abbiamo trovato in realtà molti contatti in ambienti giovanili, di associazionismo. Abbiamo trovato degli ottimi parroci che hanno desiderio di collaborare con noi. L’anno scorso sono stati gettati dei piccoli semi con l’idea di coltivarli e di portare nuovi semi in nuovi posti.

D. - È una manifestazione itinerante attraverso la Calabria. Quali sono le realtà che andrete ad incontrare nella regione?

R. - Gireremo la Calabria per dieci giorni, andremo in 14 località. Incontriamo realtà molto diverse: realtà di località più piccole; città capoluogo come Catanzaro, Cosenza o Crotone, ambienti diversi. Cosenza è una città più universitaria, è una realtà viva; Catanzaro e Crotone forse soffrono un po’ la crisi della regione. Però ovunque vediamo che c’è voglia di essere ascoltati e di ricevere innanzitutto una parola buona.

D. - Il titolo dell’incontro di Delianuova è interessante: “Fare strada senza farsi strada”. Di cosa si tratta?

R. - Delianuova è un’iniziativa molto bella, perché nasce da un gruppo di studenti guidati da un professore di Oppido. Questo titolo nasce perché quando sono venuti a Roma hanno visto che le persone di Sant’Egidio riescono ad avere una loro vita, ma nella loro vita aiutano gli altri a percorrere il proprio cammino. Perché “senza farsi strada”? Perché nessuno di Sant’Egidio lo fa per motivi economici, ma viviamo tutto questo gratuitamente.

D. - La solidarietà è la chiave per affrontare le sfide odierne. Quali sono i vostri progetti in Calabria?

R. - Quando Papa Francesco è venuto a visitare la Comunità di Sant’Egidio a metà giugno, ha ricordato il valore della parola “solidarietà” dicendo che non è una parolaccia ma una parola che deve stare al centro. Noi sogniamo di poter promuovere il non lasciarsi andare alla rassegnazione dicendo “Non si può fare niente, quindi neanche ci perdo tempo, neanche ci provo”, ma invece sosteniamo di provarci perché si può realizzare e si può vivere. In questi giorni andremo anche in nuovi istituti, in nuovi luoghi per vedere se i giovani possono andare a trovare gli anziani per creare un’alleanza tra generazioni, avere un modo diverso di accogliere gli immigrati che spesso vengono portati in piccole località. Ci sono due aspetti molto belli per la comunità: la preghiera per la pace e la preghiera per i malati.








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