Una sorpresa proprio non è, ma leggere nel rapporto annuale del Cnel a parlamento e governo che il welfare del Belpaese non piace alla maggioranza degli italiani un certo effetto lo fa. Sanità, asili nido, assistenza agli anziani, pensioni: nessuno di questi settori, ormai, ha in terreno positivo l'asticella del gradimento, vuoi perchè i soldi da investire si vedono col lanternino, vuoi perchè la qualità intrinseca si è talmente abbassata da non essere considerata concorrenziale nemeno col peggiore dei privati.
"In passato, nal campo del welfare, si è sprecato molto. E ora queste sono le conseguenze" tuona Gianni Bottalico, presidente nazionale delle Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani. Per lui, però, la colpa non è solo delle mani bucate dei passati governi italici:" Bisogna stare attenti anche ai troppi tagli lineari. Quelli che tolgono linfa vitale agli enti locali, costretti di conseguenza a stringere sui servizi essenziali: in pratica il welfare che a parole diciamo di voler difendere".
Gli fa eco Roberto Bolsonaro, vicepresidente del Forum delle Famiglie:" La politica non solo dovrebbe impegnarsi a risolvere le emergenze ma anche programmare il futuro. Proprio per evitare ai cittadini di trovarsi in queste condizioni".
All the contents on this site are copyrighted ©. |