Giappone: no dei vescovi al diritto all'autodifesa

Il diritto del popolo giapponese a convivere pacificamente con altri popoli è “minacciato dalla guerra” e non può essere “protetto con le guerre” e sacrificando vite umane. E’ quanto afferma il presidente della Conferenza episcopale del Giappone mons. Peter Takeo Okada in una nota pubblicata in vista dei “10 Giorni per la Pace”, l’ormai tradizionale appuntamento annuale celebrato da 33 anni nei primi giorni di agosto dai cattolici giapponesi per ricordare i bombardamenti atomici su Hiroshima e Nagasaki.

L’evento quest’anno assume un significato particolare nel centenario dell’inizio della 1ª Guerra Mondiale e soprattutto dopo la controversa decisione del Governo Abe di modificare l’articolo 9 della Costituzione sulla rinuncia del Giappone alla guerra in nome del diritto all’autodifesa. Una decisione che sta dividendo profondamente l’opinione pubblica nel Paese e suscita forti preoccupazioni anche nell’episcopato.

Nella nota, mons. Takeo Okada, ribadisce con forza le obiezioni dei vescovi. ”Nessuna guerra è senza costi. Grazie alla nostra Costituzione – ricorda - negli ultimi 70 anni il popolo giapponese non ha ucciso nessuno e nessun giapponese è stato ucciso” e il Giappone è stato anche candidato al Nobel per la Pace.

Dopo avere ricordato all’apertura le parole di San Giovanni Paolo II durante la sua storica visita ad Hiroshima nel 1981 (“La guerra è opera dell’uomo. La guerra è distruzione della vita umana. La guerra è morte”), la lettera conclude con un pressante invito a fare proprio l’appello rivolto da Papa Francesco in occasione del recente incontro di preghiera per la pace in Vaticano con i presidenti di Israele e di Palestina, Shimon Peres e Abu Mazen: “Per fare la pace ci vuole coraggio, molto di più che per fare la guerra. Ci vuole coraggio per dire sì all’incontro e no allo scontro; sì al dialogo e no alla violenza; sì al negoziato e no alle ostilità; sì al rispetto dei patti e no alle provocazioni; sì alla sincerità e no alla doppiezza. Per tutto questo ci vuole coraggio, grande forza d’animo”. (L.Z.)