2014-07-21 17:27:00

Immigrazione verso gli Usa, p. Rigoni: questa frontiera rischia di diventare un calvario


"Per cogliere l'importanza e la profondità del 'Seminario sulle migrazioni' svoltosi a Città del Messico a metà luglio, su iniziativa del governo locale e della Santa Sede, bisogna ricordarsi che il Messico è un Paese fondamentalmente laico". Lo sottolinea padre Florenzo Maria Rigoni, scalabriniano, direttore della Casa del Migrante a Tapachula nel Chiapas, che ha preso parte all'incontro. Obiettivo del Seminario, a cui ha partecipato il Segretario di Stato vaticano, card. Parolin, era coordinare un intervento comune per affrontare la crisi umanitaria causata dal vertiginoso aumento, negli ultimi mesi, dei bambini migranti in viaggio da soli dall'America centrale verso gli Usa.

"E' stato un incontro ad alto livello tra Chiesa e Stato in cui tutte le autorità governative hanno riconosciuto il contributo che la Chiesa può portare alla società civile, sulla base del principio di sussidiarietà, aprendo sul drammatico tema delle migrazioni un cammino che per loro era chiuso". "Il card. Parolin - sottolinea p. Rigoni - dal quale l'assemblea si attendeva un saluto introduttivo, ha invece tenuto una vera e propria 'lectio magistralis', risultando il vero oratore principale. Ha aperto l'orizzonte, ha portato la compassione del Cristo, personificata dal Papa, dentro la politica, trasformandola in un elemento sociale".  

"L'emigrazione di massa dei minori non accompagnati dall'America centrale verso gli Usa non è affatto una novità", aggiunge p. Rigoni, che dirige una casa di accoglienza per i migranti proprio al confine tra Messico e Guatemala. "Già nel 2007 gli Usa, attraverso la polizia di frontiera, consegnarono al Messico 48mila minori". "Negli ultimi mesi - spiega il missionario - c'è stato un aumento del flusso migratorio, quasi del 120%, per una campagna fraudolenta della criminalità organizzata che, per lucrare su questi viaggi della disperazione, ha diffuso la falsa notizia che le autorità statunitensi non avrebbero respinto alla frontiera i minori non accompagnati". "Purtroppo, come ho detto all'ambasciatore Usa che è venuto a visitare il nostro Centro nel Messico del Sud, questo incremento è dovuto anche alla mancata politica migratoria da parte degli Usa". "La loro - spiega Rigoni - è una responsabilità umana, basata sulla giustizia sociale, perché gli Usa non possono dimenticare che parte della loro ricchezza è stata costruita sulle spalle dei migranti". "Si tratta di una chiusura che ha cause fondamentalmente politiche, perché anche fra i repubblicani ci sarebbe un'apertura verso la riforma, ma in questo momento la battaglia contro Obama non permette compromessi". "Inoltre gli stessi democratici risentono della diffusa rivalità degli afro-americani contro i latinos".

Ma perché tutti questi minori fuggono da Guatemala, El Salvador e Honduras e affrontano viaggi costosi rischiando la vita pur di arrivare al confine con il Texas? "La causa è la violenza generalizzata", spiega p. Rigoni. "In questi paesi non c'è un luogo dove ci si possa sentire al sicuro. E' una sorta di guerra civile non dichiarata. Una mamma mi diceva: 'Padre, noi portiamo ogni giorno sulla schiena la nostra bara'. Se poi ci aggiungiamo un sistema giudiziario corrotto e una criminalità organizzata che fa viaggiare killer indisturbati per tutto il Centro America, si capisce come qui i minori nascano già con le ferite della violenza e le rughe della morte".

Papa Francesco, in un messaggio inviato in occasione del Seminario di Città del Messico, chiede accoglienza e protezione per questi minori. "Il suo appello deve essere ascoltato", commenta p. Florenzo Rigoni. "Questa frontiera verticale fra Centro America e Stati Uniti rischia altrimenti di diventare un calvario, cancellando la mano tesa rappresentata dalle 58 case di accoglienza della Chiesa cattolica". "Ritengo di buon auspicio - conclude Rigoni - che il governo messicano abbia convocato ufficialmente questo incontro alla presenza del Segretario di Stato vaticano". "Qui, Papa Francesco, prima ancora che come uomo di Chiesa, viene ascoltato e accolto come uomo della gente". "Noi, con lui, ci siamo sentiti portati dalla periferia al centro". 

A raccontarci alcune delle storie di questi migranti minori non accompagnati è la giornalista free-lance Valentina Pasquali, esperta di politica statunitense. "Sono bambini che fuggono dalla violenza delle gang criminali, povertà, situazioni familiari complesse e intraprendono viaggi faticosissimi, nella mani dei trafficanti, pagando cifre molto elevate, per raggiungere i loro parenti negli Stati Uniti". "Gli Usa stanno affrontando la situazione più come un'emergenza legata all'immigrazione che come una vera emergenza umanitaria", spiega la Pasquali. "Obama ha chiesto quattro miliardi al Congresso per accelerare le operazioni di respingimento da parte delle forze di polizia al confine. In più, per i contrasti tra democratici e repubblicani, la proposta di riforma comprensiva delle migrazioni, approvata al Senato, giace ferma da più di un anno e l'amministrazione Obama affronta perciò questa crisi solo tamponando le emergenze immediate e senza una visione di lungo periodo. Un approccio molto simile, purtroppo, a quello che utilizza il governo italiano per gestire i flussi migratori dal Nord Africa e dagli altri paesi".   








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