2014-07-19 19:54:00

Ucraina: delegati Osce sul luogo dove è precipitato l'aereo


In Ucraina grazie all’accordo raggiunto dal gruppo di contatto cioè Ucraina, Russia e Osce, Organizzazione per la Cooperazione  e lo Sviluppo in Europa,  con i separatisti filorussi una delegazione di ispettori dell' Osce è arrivata sul luogo dove due giorni fa è precipitato l'aereo della Malaysia Airlines. Putin "deve ora assumersi le responsabilità:  ha affermato il premier olandese Mark Rutte dopo parlato al telefono con il presidente russo. "L'Olanda e il mondo vedranno se lui fara' quel che deve essere fatto", ha aggiunto. Intanto il ministro degli Esteri russo, Lavrov, e l'omologo americano Kerry, si sono detti d’accordo di usare la loro influenza, rispettivamente sui separatisti e sul governo di Kiev, per porre fine alle ostilità in Ucraina. Ci aggiorna Giuseppe D’Amato: 

Centotrentadue specialisti malesi sono arrivati a Kiev ed appena sarà possibile si recheranno sul luogo del disastro. Le autorità di Kuala Lumpur hanno chiesto di non toccare nulla e di ricevere in consegna le scatole nere, poiché la Malaysia è proprietaria del velivolo. Appunto le scatole nere. Sia gli ucraini che i separatisti filo-russi affermano adesso di non esserne in possesso. Kiev ha denunciato che i ribelli starebbero nascondendo le prove del loro coinvolgimento nel disastro. Oggi, per la seconda giornata consecutiva, osservatori dell’Osce e specialisti hanno svolto vari rilevamenti sui rottami dopo che è stata creata una zona di sicurezza di circa 20 chilometri quadrati. Il rimpallo di accuse tra ucraini e russi è continuo. I primi hanno indicato l’origine dei missili, i secondi domandano perché Kiev abbia in Donbass sistemi di difesa anti-aerea. Mosca ha intanto chiesto alla comunità internazionale di non giungere a conclusioni affrettate prima dello svolgimento di un’inchiesta indipendente.

Delle difficoltà di arrivare alla verità parla, nell’intervista di Fausta SperanzaAldo Ferrari, docente di storia della Russia e dell’Europa Orientale all’Università Ca’ Foscari di Venezia:

R. – Francamente sono un po’ perplesso riguardo alla possibilità di avere alla fine una dichiarazione congiunta su quello che è avvenuto. Però, il fatto che si sia voluto stabilire un contatto a riguardo e che almeno si provi ad arrivare ad una definizione condivisa della tragedia dell’aereo caduto mi sembra molto positivo. La tragedia è avvenuta nel pieno di una vera e propria guerra di informazione tra l’Ucraina e la Russia, tra l’Unione Europea e la Russia. Credo che sarà difficile - e noi italiani abbiamo esperienza di queste tragedie, basta pensare ad Ustica - capire chi realmente sia responsabile, se sia stato poi un errore, o un incidente provocato. Il problema è che questa tragedia rischia di peggiorare ulteriormente una situazione già gravissima e che invece dovrebbe essere risolta il prima possibile, con uno sforzo condiviso. La speranza è che proprio questa tragedia possa indurre le diverse parti in campo a fare ciò che finora non hanno fatto: collaborare seriamente verso una soluzione del conflitto accettabile per tutti.

D. – L’Unione Europea annuncia che inasprirà le sanzioni, non solo per gli individui ma anche per le entità che contribuiscono a destabilizzare l’Ucraina; sanzioni contro la Russia. Quindi, l’Unione Europea continua a sostenere che la Russia non fa abbastanza per contribuire alla pacificazione dell’area...

R. – E’ vero che la Russia non fa abbastanza, anzi sostiene i separatisti. È anche vero però che l’Ucraina, avendo a che fare con terroristi, sta usando la forza per riportare sotto il suo controllo alcune aree che comunque hanno serie perplessità riguardo lo status quo in Ucraina. Mi sembra che l’Europa appoggiando così esplicitamente solo una delle due parti in conflitto si limiti da sé le possibilità di giungere ad una mediazione, che sarebbe il suo ruolo. L’Unione Europea è più parte in causa che terzo in questa situazione e per arrivare ad una soluzione condivisa del conflitto mi sembra un errore strategico.

D. – Obama e la Merkel chiedono un’indagine credibile e senza ritardi. È pensabile?

R. - È pensabile ma molto difficile che si arrivi ad una soluzione certa che venga riconosciuta da Kiev e da tutti. Purtroppo, sicuramente, anche questa tragedia diventerà elemento del contrasto di informazione tra le due parti. Sono piuttosto pessimista a riguardo.

 








All the contents on this site are copyrighted ©.