2014-07-19 08:19:00

Siria: 270 morti in un attacco jihadista ad un giacimento di gas


In Siria sono almeno 270 le persone morte ieri in seguito all’attacco al giacimento di gas di Al Shaer, ad Homs, condotto da miliziani jihadisti del cosiddetto Stato Islamico dell’Iraq e della Siria. E’ quanto rende l'Osservatorio siriano dei diritti dell’uomo precisando che “la maggior parte delle vittime sono state uccise con esecuzioni sommarie dopo essere state fatte prigioniere durante l’occupazione del giacimento”. Intanto, gli integralisti hanno lapidato due donne accusate di adulterio. Il servizio di Marina Calculli:

Alcuni l’hanno descritta come la più grande operazione antiregime da parte dell’Isis, lo Stato Islamico per l’Iraq e il Levante, da quando la presenza della milizia jihadista si è palesata nel conflitto siriano. 270 vittime, prevalentemente tra soldati pro-Assad, è il bilancio dell’operazione di conquista di un importante pozzo di petrolio a Homs. E’ questa la strategia del gruppo islamista: mettere le mani sui punti strategici del Paese per controllarne anche l’economia e trarre risorse per continuare la propria avanzata. Secondo l’Osservatorio Siriano per i diritti umani, dopo la conquista della provincia di Deir al-Zor la settimana scorsa e le recenti conquiste, l’Isis controlla attualmente il 35% della Siria. Dal suo canto il regime continua a bombardare le regioni ribelli. Ieri a Kafr Zita Hama, nel sud, 60 persone sono morte dopo un bombardamento con barili di bombe sganciati dall’alto. E ad Aleppo si sta consumando una tragedia umanitaria di proporzioni gigantesche: da 80 giorni non sono state ancora ripristinate le forniture d’acqua. Intanto ieri l’Onu è riuscito a portare aiuti nella città di Mudamiyya per la prima volta dall’inizio del 2012.








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