2014-07-17 09:00:00

Compiono 20 anni le Suore del Bell'Amore


Compie 20 anni l’istituto delle Suore del Bell’Amore, fondato nel 1994 a Palermo. In poco tempo si è diffuso in Sicilia, Campania ma anche in Germania. Sono suore infermiere, insegnanti, medici, assistenti sociali. In questo modo, portano la testimonianza della bellezza dell’amore di Dio in ogni ambiente professionale. Un’attenzione particolare è rivolta, poi, ai giovani che vengono aiutati a trovare la loro vocazione. Maria Gabriella Lanza ha intervistato la fondatrice suor Nunziella Scopelliti:

R. - Siamo nate 20 anni fa. L’istituto si è diffuso quasi subito ed in questo momento siamo presenti in Italia a Palermo, Catania, Messina, in Campania a San Cipriano d’Aversa; in Germania a Monaco di Baviera. L’istituto non ha opere proprie, si tratta piuttosto di proposte di vita cristiana nell’icona della bellezza della comunione trinitaria, vissuta in comunità - nel caso delle religiose - in famiglia - nel caso degli sposi -  negli ambienti di lavoro, ovunque. Infatti, i tre punti fondamentali della spiritualità sono: la comunione trinitaria fra gruppi, associazioni, popoli di culture differenti nel rispetto delle distinzioni di ciascuno; poi, altro punto specifico è sicuramente la partecipazione alla vita di Maria. Inoltre, un altro aspetto forse molto particolare riguarda il corpo umano, la corporeità, una formazione umana integrale - sia spirituale che umana - che liberi in Dio tutte le potenzialità della persona. In un mondo che fa fatica a riconoscere anche la differenza inscritta nella natura tra uomo e donna, la scoperta del corpo umano nel suo mistero ci aiuta a cogliere molto meglio anche il senso della donna, dell’uomo e dell’amore.

D. – La vostra opera si rivolge soprattutto ai giovani...

R. – Lavoriamo tanto per aiutare le giovani ed i giovani a scoprire la loro vocazione, in qualunque direzione vada. Abbiamo a che fare con giovani di varie nazionalità; noi li aiutiamo a trovare la loro strada in un mondo che a volte snobba l’amore, oppure, lo intende nei modi più svariati... La proposta dell’amore come centro del mistero di Dio e del Vangelo diventa la possibilità di dare un senso alla vita che spesso perde il suo significato.

D. – Una delle vostre caratteristiche è quella di riuscire ad unire il lavoro con l’attività spirituale...

R. – Tra noi ci può essere una suora medico, una suora infermiera, una suora insegnante ... In fondo è una sfida, il tentativo di mettere insieme il lavoro professionale con la professione religiosa e questo ci permette due cose: da un lato ci permette di porci in libertà, nei momenti in cui facciamo la proposta evangelica agli altri noi siamo anche più liberi, perché lavoriamo per vivere; come San Paolo, che diceva che non voleva essere di peso a nessuno. Però, allo stesso tempo - grazie ai contatti personali, alle inevitabili relazioni di amicizia che si creano anche nei vari mondi del lavoro che raggiungiamo - finiamo per toccare situazioni e raggiungere ambienti che in nessun altro modo potrebbero essere raggiunti.








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