2014-07-16 14:07:00

Terremoto, Bindi: all'Aquila, dopo la corruzione, la camorra


Le mani della camorra sulla ricostruzione dell'Aquila. La corruzione che si fonde con i progetti delle cosche per spartirsi i milioni degli appalti del post-terremoto. Non ha dubbi il presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi: le mafie hanno saputo approfittare del metodo corruttivo già in essere ma poi hanno messo in pratica uno strumento tutto loro, raffinato, per aggirare i controlli.

Spiega la Bindi:" In questo preciso frangente la camorra ha usato il lavoro. Ditte pulite che hanno vinto l'appalto hanno poi chiamato ad eseguire i lavori imprese mafiose, le quali hanno richiesto indietro ai propri dipendenti il 60% del salario". Un metodo che riusciva, senza insospettire, a drenare soldi non solo pubblici.

Perchè tutto questo è potuto accadere? Semplice: mancano adeguati strumenti di controllo, come nuove regole per i sub-appalti e per l'accesso ai cantieri privati, conferma la Bindi, che aggiunge un altro tassello:" All' Aquila le infiltrazioni malavitose si sono verificate soprattutto nella cosiddetta ricostruzione privata che ha regole diverse da quella pubblica. Certo, questo non vuol dire che non si debbano rivedere le norme sui contratti e gli appalti pubblici. Il governo è già all'opera".

 








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