2014-07-12 08:03:00

Iraq: scontro aperto tra governo al-Maliki e comunità curda


In Iraq si allarga la frattura tra il governo centrale di Baghdad e la minoranza curda. Dopo il ritiro del partito curdo dalle trattative per formare un nuovo esecutivo, il premier sciita al-Maliki ha rimosso da ministro degli esteri il curdo Hoshyar Zebari. Proseguono intanto le violenze sul terreno, 13 le vittime di un doppio attentato a Kirkuk. Il servizio di Marco Guerra:

La spaccatura è totale tra il blocco curdo e il premier al- Maliki. Nei gironi scorsi la minoranza curda era uscita dalle trattative per formare un nuovo governo a seguito delle accuse del primo ministro, secondo il quale la regione autonoma del Kurdistan starebbe sostenendo i ribelli sunniti nel nord. Ieri la risposta di al-Maliki che ha assegnato le funzioni e gli incarichi del ministro degli Esteri Hoshyar Zebari, un curdo, al vice premier con delega all'Energia, Hussain al-Shahristani. Nelle stesse ore le truppe curde hanno occupato due impianti di estrazione petroliferi nei pressi di Kirkuk, città rientrata sotto il loro controllo dopo l’avanzata e del Isil nel Nord del Paese e dove ieri un doppio attentato ha provocato almeno 13 morti, fra cui tra cui 4 donne, due bambini. Fonti locali affermano che il petrolio sarà utilizzato per uso interno dalla comunità curda. Ministero del Petrolio ha detto che l’azione rappresenta “una minaccia per l'unità nazionale”. Il quadro resta dunque complesso, con il segretario alla difesa americano Hagel che ha ammesso che in Iraq stanno operando anche Russia e Iran, dando il loro sostegno militare al governo di al-Maliki, mentre, secondo la stampa Usa, l’Arabia saudita sta esortando le tribù sue alleate in Iraq affinché intervengano e facciano la loro parte nella battaglia contro i miliziani sunniti dello 'Stato islamico dell'Iraq e del Levante' (Isil) . 








All the contents on this site are copyrighted ©.