2014-07-10 18:03:00

Allarme Istat: peggiora la salute mentale degli italiani


Peggiora la salute mentale degli italiani anche per effetto della crisi, mentre rimane più stabile quella fisica, dovuta anche ai progressi della medicina e ad una più alta consapevolezza e informazione  sulle principali patologie. A rilevarlo è l'indagine Istat: "Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari", condotta tra il 2012 e il 2013 e presentata questa mattina presso il Ministero della Salute a Roma. Il servizio di Adriana Masotti:

 ''La depressione è il problema mentale più diffuso in Italia e riguarda 2,6 milioni di persone in prevalenza donne. Nella popolazione anziana ne soffre almeno una persona su dieci. Quella italiana è anche una popolazione che invecchia in cui le patologie croniche si diffondono sempre di più. Aumentano i casi di Alzheimer e di demenza senile, aumentano i tumori e a seguire tra le patologie in crescita l'ipertensione arteriosa, l'artrosi e le allergie. Diminuiscono le malattie respiratorie, diminuiscono i forti fumatori, ma si abbassa l’età della prima sigaretta. 

Per quanto riguarda il ricorso ai servizi sanitari, sono aumentate le persone che hanno fatto ricorso a visite mediche specialistiche, escluse quelle odontoiatriche. Crolla invece il ricorso alle terapie non convenzionali. Il 7% dei bambini fino a 14 anni consuma un farmaco al giorno, quasi un terzo della popolazione consuma regolarmente farmaci durante l'anno: di più nel Nord-est rispetto al Sud.  In lieve calo le persone con limitazioni funzionali, ma oltre gli 80 anni sono oltre un milione. Lo stato di maggiore riduzione di autonomia riguarda il 2,5% della popolazione costretta a letto, seduta o comunque impedita ad uscire dalla propria abitazione. Oltre il 70% delle famiglie in cui sono presenti persone con handicap, sottolinea l’Istat, non usufruisce di alcun tipo di assistenza domiciliare, ne' privata ne' pubblica. 

Infine l'indagine dell' Istat sottolinea che rimangono invariate le disuguaglianze sociali nella salute, nei comportamenti non salutari, nelle limitazioni all'accesso ai servizi sanitari. Rispetto a tutte le dimensioni considerate permane lo svantaggio del Mezzogiorno.


 








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