2014-07-08 08:10:00

Iraq: politica in stallo, nessun accordo sulle cariche dello Stato


Si acuisce lo stallo nella politica interna irachena. Il parlamento di Baghdad ha rinviato al 12 agosto la seduta che si sarebbe dovuta tenere oggi per eleggere il presidente dell’assemblea. Nessuno sviluppo nemmeno sul terreno dove continua l’assedio delle forze governative per riconquistare la città Tikrit, mentre i miliziani dell’Isil tengono saldo il controllo del nord del Paese. Il servizio di Marco Guerra:

Il parlamento iracheno, uscito dalle elezioni legislative del 30 aprile scorso, è bloccato dal mancato accordo tra i partiti d’espressione sciita, sunnita e curda circa la designazione delle più alte cariche dello stato.  Le forti divergenze su un nome condiviso per la presidenza dell’aula erano già emerse nella sessione inaugurale di martedì scorso conclusa con un nulla di fatto. La decisione era stata rinviata alla seduta fissata per oggi, ma ieri è stato deciso per un nuovo rinvio al 12 agosto. I partiti si sono presi oltre un mese per districare una situazione che, secondo una consuetudine informale in vigore dalla caduta di Saddam, dovrebbe portare alla designazione di un presidente curdo, un premier sciita, un presidente del parlamento sunnita. L’empasse si associa alle difficoltà incontrate dalla controffensiva governativa contro lo Stato islamico nel nord del Paese. Il governo ad interim ha detto che entro domani sarà riconquista Tikrit, 160 km a nord di Baghdad, ma l’esercito sta procedendo con grande lentezza. Scontri si registrano anche in altre aree del nord che, tuttavia, resta saldamente controllato dai jihadisti dell’Isil. E il califfato dello Stato islamico agita perfino il presidente egiziano al Sisi, secondo il quale i jihadisti guidati da al-Baghdadi progettano anche la conquista dell’Egitto.

 

 








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