A Kirkuk, le chiese sono intensamente impegnate nell'assistenza ai rifugiati -
in larghissima maggioranza musulmani - fuggiti da Mosul e dai villaggi finiti sotto
il controllo degli insorti sunniti, nel Nord dell'Iraq. Lo riferisce l'agenzia Fides,
secondo cui tutte le risorse economiche messe in campo dalla Chiesa caldea vengono
destinate alla distribuzione quotidiana di pacchi viveri a più di 500 nuclei familiari
di sfollati, ospitati in moschee, scuole, centri sportivi, ostelli. Le famiglie cristiane
giunte a Kirkuk dopo l'offensiva delle milizie degli insorti - guidate dai jihadisti
dello Stato Islamico dell'Iraq e del Levante - sono circa cinquanta.
Nei prossimi giorni la comunità caldea
di Kirkuk dovrebbe inaugurare una nuova iniziativa mirante a distribuire condizionatori
d'aria alle famiglie che vivono ammassate in spazi ristretti, per rendere parzialmente
sostenibile il caldo soffocante ai musulmani che stanno vivendo il mese sacro del
Ramadan. Fin dal 9 giugno, davanti all'offensiva dei miliziani, Kirkuk - ricorda Fides
- è finita sotto il pieno controllo delle milizie curde dei Peshmerga. I soldati curdi
hanno organizzato intorno alla città due linee di difesa militare che finora hanno
dissuaso attacchi e incursioni da parte delle milizie sunnite. La città non vive nemmeno
i problemi di approvvigionamento idrico e energetico che hanno colpito Mosul e i villaggi
della Piana di Ninive.
All the contents on this site are copyrighted ©. |