2014-07-04 12:02:00

La visita del Papa al Santuario dell'Addolorata di Castelpetroso


Nella sua visita in Molise, Papa Francesco si recherà nel pomeriggio a Castelpetroso per incontrare, nel piazzale del Santuario dell’Addolorata, i giovani abruzzesi e molisani. Già Giovanni Paolo II si recò in questo luogo di devozione mariana nel marzo del 1995, nella sua seconda visita in Molise. Qui la Vergine Maria apparve per la prima volta il 22 marzo 1888 a due pastorelle di nome Serafina e Bibiana: ai suoi piedi il corpo di Gesù, morto e coperto di piaghe. A questa prima apparizione ne seguirono altre e, dopo il riconoscimento ufficiale della Chiesa, Papa Paolo VI nel 1973 proclamò l’Addolorata di Castelpetroso patrona del Molise. Sul significato di questa visita, ascoltiamo il rettore della Basilica di Castelpetroso, don Massimo Muccillo, al microfono di Giancarlo La Vella:

R. – Il dolore che Maria qui ci rappresenta come trasfigurato nella speranza e nell’amore verso Dio, è perfettamente adeguato per il mondo in cui viviamo, dove forse non è più tanto la sofferenza fisica che ci può spaventare - seppure ancora ha la sua incidenza - quanto il vuoto del non-senso della vita diverse volte, che può essere uno dei problemi principali della gioventù nel mondo attuale. Non perché i giovani non abbiano valore, assolutamente, ma perché forse nessuno gli indica ancora una volta qual è il modo migliore per far vivere tutti i doni che il Signore ha messo nel loro cuore. Quindi, la sofferenza di Maria è anche la sofferenza della ricerca di se stessi e la riscoperta dei doni che Dio dà a ognuno, come compito della propria vita e quindi come invito alla responsabilità. Nel momento della crisi Maria non ci invita a piangere su noi stessi ma ci invita a guardare Dio con speranza e a dare fondo anche alle nostre risorse ed energie di intelligenza e spiritualità, perché possiamo andare avanti e costruire un mondo migliore.

D. – Qual è il messaggio che volete trasmettere a Papa Francesco?

R. – Lui ci dice che Dio non si stanca di perdonare e ci parla sempre di misericordia. Noi comprendiamo il messaggio della misericordia che Papa Francesco ci ricorda in continuazione e lo vogliamo far vivere come amore per Dio, per gli altri e per noi stessi. Quindi, diremo al Papa che questa parola che lui ci viene ancora una volta a ripetere, “Dio non si stanca di perdonare”, fa breccia nel nostro cuore e ci invita a rispondere alla sua lezione, al suo insegnamento con quell’amore necessario in un mondo che, a volte, più che di tante parole ha bisogno veramente di essere amato ed accolto.








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