2014-07-03 16:00:00

Bambini nei conflitti: l'Onu denuncia impunità


Nel 2013, più di 4.000 casi sono stati documentati dalle Nazioni Unite ma certamente molto di più sono stati i bambini reclutati e utilizzati, uccisi e mutilati, vittime di violenza sessuale e altre violazioni gravi nelle 23 situazioni di conflitto, prese in esame in tutto il mondo. Questi - riferisce l'agenzia Misna - sono alcuni dei risultati che sono stati presentati nella relazione annuale del Segretario Generale sui bambini e i conflitti armati.

“Abbiamo documentato i casi di bambini reclutati e utilizzati da sette eserciti nazionali e 50 gruppi armati che combattono le guerre in Repubblica Centrafricana, Sud Sudan, Siria, e in altri 11 Paesi”, ha detto Leila Zerrougui, rappresentante speciale delle Nazioni Unite per i bambini e i conflitti armati. ” Nella relazione abbiamo documentato anche progressi, come nel Ciad dove l’esercito nazionale del Paese non è più nella lista per il reclutamento e l’impiego di bambini mentre in Yemen, lo scorso maggio, è stato firmato un proprio Piano d’azione per porre fine e prevenire il reclutamento.

Nelle liste ‘nere’ è invece entrato il movimento nigeriano Boko Haram che “continua a commettere violenze indicibili contro i bambini e io sono profondamente preoccupata per la sorte delle numerose ragazze rapite negli ultimi mesi”, ha detto Leila Zerrougui. L’anno 2013 è stato caratterizzato da un aumento del numero di bambini uccisi o mutilati in Paesi come l’Afghanistan, Siria e Iraq. Il reclutamento di bambini nella Repubblica Centrafricana è stato sistematico e i diritti dell’infanzia sono stati violati da tutte le parti del conflitto in totale impunità. La Siria è rimasta per i bambini uno dei luoghi più pericolosi al mondo, mentre nel Sud Sudan il conflitto scoppiato nel dicembre 2013 ha cancellato la maggior parte dei progressi compiuti per proteggere i bambini, dopo l’indipendenza del Paese.

Le grandi crisi del 2013 stanno continuando anche durante quest’anno. In Iraq i recenti attacchi da parte dei militanti dello Stato Islamico d’Iraq e Siria (Isis) hanno creato una situazione estremamente volatile e pericolosa per i bambini. Il rappresentante speciale sta ricevendo segnalazioni inquietanti di reclutamento e di altre gravi violazioni contro i bambini che richiedono un intervento immediato.

“Ciò che è comune alla maggior parte di queste situazioni di conflitto è che i diritti dei bambini sono violati in totale impunità”, ha concluso Zerrougui. (R.P.)








All the contents on this site are copyrighted ©.