2014-07-01 08:35:00

Ucraina: no alla proroga del cessate il fuoco. Ucciso un giornalista russo


In Ucraina il presidente Petro Poroshenko ha deciso di non prolungare la tregua proclamata il 20 giugno scorso. Russia, Francia e Germania avevano fatto pressioni su Kiev per una scelta positiva. L’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa ha nel frattempo ritirato dal terreno i suoi osservatori per la pericolosità della situazione e a causa anche del sequestro di alcuni suoi rappresentanti. Sul terreno da registrare anche la morte di un giornalista russo. Ci riferisce Giuseppe D’Amato:

“Noi attaccheremo e libereremo la nostra terra”. Così il leader ucraino che ha ribadito, però, che il piano di pace, proposto da Kiev una decina di giorni fa, “resta in vigore”. La ragione della sua scelta è che i separatisti “si prendono gioco della popolazione civile” e non rispettano il cessate il fuoco. I colleghi occidentali ed il presidente russo Putin, che ieri avevano tenuto fra loro una lunga consultazione telefonica, sono stati avvertiti della decisione.  In questi giorni di tregua il bollettino di guerra è stato lo stesso pieno di lutti e di distruzione con accuse reciproche.  Ieri notte un giornalista russo della tivù di Stato è morto dopo essere stato colpito nel corso di una sparatoria. Durissima è stata la reazione di Mosca, che chiede “un’inchiesta obiettiva”. Secondo il ministero degli Esteri federale “Kiev ostacola la pace”. Tali accuse sono state  rimandate dagli ucraini al mittente.








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