2014-06-28 08:08:00

Sudan: consegnato il passaporto a Meriam


"Ringrazio tutti coloro che mi sono stati vicini”. Così Meriam, secondo l’Ong Italians For Darfur, dopo aver appreso la notizia che potrà lasciare il Sudan. La 27enne cristiana era stata rinchiusa nel carcere di Khartum insieme al figlio di due anni, condannata a morte per apostasia. In catene ha partorito Maya. Poi è stata liberata e di nuovo fermata per irregolarità dei documenti. Ora ha ricevuto il passaporto sudanese. Giulio Albanese:

Ringrazia dunque tutti coloro che le sono state a fianco Meriam Yahia Ibrahim Ishag e con passaporto alla mano ora spera, domani, domenica, di poter partire con la famiglia per gli Stati Uniti. Dopo aver rischiato la condanna a morte per apostasia, grazie alle pressioni della società civile planetaria e delle cancellerie di mezzo mondo, ora Meriam ha un passaporto sudanese con il suo nome in arabo, dato che il documento rilasciato dal Sud Sudan era, a detta delle autorità, irregolare. Comunque non è ancora detta l’ultima parola: secondo gli avvocati, per l’espatrio serve anche un nullaosta della Corte d’appello sudanese che finora non è ancora stato recapitato ai suoi legali.








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