2014-06-27 14:03:00

Centrafrica: emergenza umanitaria a Bambara. Appello del vicario generale


"Occorre subito l’intervento della comunità internazionale, la popolazione ha bisogno di tutto”. E’ il grido d’aiuto lanciato da padre Firmin Gbagoua, vicario generale di Bambari, a 400 chilometri circa da Bangui, nella Repubblica Centrafricana. Da giorni, nella città divisa in due dal fiume Ouaka, si fronteggiano i ribelli ex Seleka - movimento del leader Djotodia, protagonista a marzo del 2013 di un colpo di Stato - e i miliziani Anti Balaka. Inutile per ora la mediazione dei soldati francesi. La testimonianza di padre Gbagoua raccolta da Gabriella Ceraso:

R. – Da lunedì a martedì scorsi, la situazione è molto peggiorata. I ribelli della ex Seleka sono entrati nei quartieri e hanno ucciso circa 100 persone. Da mercoledì la situazione si sta calmando.

D. – E’ possibile mediare tra questi gruppi, secondo lei?

R. – Sì. Abiamo fatto qualcosa, noi religiosi, cioè il vescovo con i suoi sacerdoti, e i musulmani con il loro imam. Il problema è che la Seleka voleva mettere i comandanti a Bambari e il governo non voleva. Purtroppo, la Seleka ha tante armi e continuano a fare tante cose brutte contro la popolazione civile e questo è il problema. Abbiamo provato a parlare con loro, il responsabile dell’amministrazione sta arrivando: siamo venuti all’aeroporto per incontrarlo, a breve ci sarà una riunione…

D. – E’ vero che ci sono non solo morti, ma anche persone che sono scappate e che si sono rifugiate alla cattedrale di Saint Joseph? Qual è la situazione di questa gente?

R. – Da lunedì fino adesso, abbiamo 12 mila persone fuggite per rifugiarsi in cattedrale. La situazione umanitaria è molto difficile…

D. –  Di che cosa avete bisogno?

R. – Mancano i medicinali, manca cibo e poi c’è il problema igienico…

D. – Vuole lanciare un appello attraverso i nostri microfoni?

R. –  Sì! Qui c’è una situazione d’emergenza: vogliamo lanciare questo grido alla comunità internazionale perché tenga conto di questa crisi dimenticata. Da quasi due anni, la situazione non va nel senso positivo, e dunque chiediamo che la comunità internazionale faccia pressione sui ribelli affinché abbandonino le armi. E questo appello è anche in funzione di un aiuto a questa popolazione desolata …








All the contents on this site are copyrighted ©.