2014-06-26 11:37:00

In libertà Meriam, la cristiana già accusata di apostasia


Ancora un colpo di scena nella dolorosa vicenda di Meriam, la donna cristiana sudanese condannata a morte per aver lasciato la religione islamica, poi rilasciata con l’annullamento della sentenza alla pena capitale. Quindi un nuovo fermo per possesso di documenti illegali all'aeroporto di Khartoum. Oggi – ci si augura a conclusione del calvario suo e della famiglia – il rilascio e il trasferimento in un luogo sicuro per mano dei servizi di sicurezza. La donna, con il marito e i figli - riferisce l'agenzia Agi - era in procinto di partire per gli Stati Uniti.

"I nostri referenti di 'Sudan change now' ci hanno confermato che le autorita' sudanesi hanno rilasciato Meriam", ha spiegato Antonella Napoli. Meriam era stata scarcerata lunedi' dopo essere stata condannata a morte per apostasia e nuovamente fermata e trattenuta all'aeroporto di Khartoum mentre tentava di lasciare il Paese con il marito Daniel Wani e i due figli. Ora "e' stata trasferita in un luogo sicuro dagli stessi Servizi segreti che l'avevano bloccata e sottoposta a un lungo interrogatorio", ha spiegato la presidente dell'Ong. "Anche il dipartimento di Stato Usa ha assicurato che le autorita' dopo aver sentito Meriam per diverse ore per questioni legate ai loro documenti l'hanno lasciata andare perche' non era formalmente in arresto.

Khartoum, che aveva convocato i rappresentanti diplomatici di Stati Uniti e Sud Sudan accusandoli di aver avallato una presunta falsificazione dei documenti di Meriam, sostiene che la donna avrebbe dovuto usare un passaporto sudanese, di cui peraltro non e' in possesso. Il marito della donna, il cittadino americano Mohanad Mustafa, ha pero' ribadito che i documenti sono autentici e in regola e che il Sud Sudan poteva rilasciarle il lasciapassare perche' il coniuge e i figli ne hanno la cittadinanza. "Siamo preoccupati", ha dichiarato Mustafa, "e' per questo che vogliamo lasciare il Paese il prima possibile". (G.L.V.)








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