2014-06-26 13:02:00

Attentato in Nigeria: Boko Haram torna a colpire la capitale


In Nigeria, Boko Haram torna a colpire la capitale Abuja dopo quasi tre anni. L’attentato a un Centro commerciale ha ucciso 21 persone e ha causato almeno altri 20 feriti, alcuni in condizioni molto gravi. La polizia locale ha arrestato uno dei presunti attentatori, sorpreso mentre stava scappando con una valigia contenente un altro ordigno. Per capire come la popolazione nigeriana stia reagendo a questi continui atti terroristici, Gianmichele Laino ha intervistato padre Patrick Alumuku, responsabile delle comunicazioni dell’arcidiocesi di Abuja:

R. – E’ successo verso le 16.20 del pomeriggio. Sono stati colpiti i negozi. Davanti c’erano tanti venditori di strada: venditori di banane e di altro. Un caso particolare è stato quello di una madre uccisa, che ha lasciato un bambino che era lì con lei, ma più di 21 persone sono rimaste uccise. Secondo le informazioni che abbiamo in questo momento, ci sono altre 20 persone circa in ospedale, ma essendo casi molto gravi, è possibile che nei prossimi giorni si abbia notizia di altre morti.

D. – Può confermare che ci sono stati degli arresti di presunti attentatori?

R. – Esatto. Una persona che stava proprio lì, mi ha parlato di un uomo che aveva con sé delle bombe in una valigia abbastanza grande. Dopo la prima esplosione, hanno cominciato a interrogare quest’uomo, che si stava cambiando i vestiti. Nel frattempo, è arrivata la polizia, che ha visto che nella sua valigia era presente un’altra bomba.

D. – L’attentato è avvenuto a poca distanza dall’abitazione del Presidente nigeriano Goodluck Jonathan. Si tratta di un atto aperto di sfida nei suoi confronti, secondo lei?

R. – Saranno due o tre chilometri dalla casa del Presidente. Negli ultimi due o tre anni, è la prima volta che questi musulmani attaccano il cuore della città di Abuja, della capitale. Sembrava che almeno al centro del Paese, nella capitale, ci fosse la pace, ma adesso c’è la paura, davvero grande, che forse siano incontenibili.

D. – Quali sono le strategie dei gruppi Boko Haram? Cosa farà il governo per fronteggiarli?

R. – Penso che questo gruppo islamico voglia arrivare a una destabilizzazione del governo, non farlo funzionare. E’ diventato un caso politico. Volevano un musulmano a capo del governo. E l’impressione che i musulmani danno sempre in questo Paese, è che siano più numerosi, ma non è vero. E in un’elezione possono anche non vincere, nonostante ci siano musulmani nei partiti, come anche nel partito cui appartiene il Presidente. L’intenzione è di far scappare questo Presidente, ma non è possibile. Quello che stanno facendo è rafforzare la posizione dei cristiani e la posizione di chi non è cristiano, ma che non vuole la violenza. Credo che questa situazione continuerà, perché non si vede all’orizzonte un cambiamento imminente. Un altro punto, il punto più amaro, è il fatto che negli ultimi due o tre anni, il budget del Paese viene investito nel settore della sicurezza. Tuttavia, questo budget non viene usato per acquistare - ad esempio - armi, ma va nelle tasche dei militari o dei governanti. La corruzione non aiuta la sconfitta di questo gruppo.








All the contents on this site are copyrighted ©.