2014-06-23 13:39:00

Mondiali: app dell'Unicef per denunciare abusi su minori


In occasione dei Mondiali di Calcio, l’Unicef ha lanciato la campagna "It's in your hands to protect", che invita a denunciare casi di violenza o abuso sessuale sui minori attraverso una App. In poco tempo sono già 3.800 le segnalazioni raccolte. Maria Gabriella Lanza ne ha parlato con Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia:

R. – Esiste un problema che per l’Unicef è stato centrale, ed è quello di rafforzare tutti gli strumenti a disposizione oggi, nella nostra società, per arrivare il più possibile a risolvere i problemi come lo sfruttamento del lavoro minorile e quello sessuale. Sulla base di questo si è pensato che le tecnologie oggi, in particolar modo in un Paese come il Brasile che, non dimentichiamolo, è il quarto per utilizzo – ad esempio – di smartphone e telefonini, fossero fondamentali proprio per cercare di aiutare i bambini ad arrivare ad un numero più alto possibile di segnalazione di casi che riguardassero proprio la violenza contro i bambini e gli adolescenti. Ecco perché, sulla base di questo, nasce questa campagna: attraverso l’applicazione "Proteja Brasil", segnalare, riuscire ad avere queste denunce di maltrattamenti, di violenza contro i bambini e gli adolescenti.

D. – Quasi 4 mila segnalazioni da metà maggio: una cifra elevata …

R. – Sì, sono numeri importanti. Non dimentichiamo che dallo scorso 18 maggio ci sono state 3.800 – quasi 4.000 – chiamate, con questa applicazione: ecco perché l’Unicef ha come obiettivo proprio quello di aiutare a prevenire i casi di violenza e di discriminazione contro i bambini, durante un evento così fondamentale, così importante ma che soprattutto ha una portata globale, come quello dei Mondiali di calcio. Ha avuto oltre 30 mila download ed è tarato per raggiungere oltre 50 mila download entro la fine del torneo, quindi vuol dire che questa strategia va implementata, perché noi, naturalmente, riteniamo che la prevenzione sia lo strumento migliore per affrontare la violenza contro i bambini. E noi possiamo farlo soltanto se non solo il governo, ma l’intera società – attraverso applicazioni come queste – ci possono aiutare a sconfiggere questo male.

D. – Il Mondiale ha acceso un riflettore importante sulla condizione dei minori in Brasile; ma dopo, come si può continuare a tenere alta l’attenzione?

R. – Questo Mondiale non soltanto tiene alta l’attenzione, ma abbiamo avuto davvero dei testimonial d’eccezione: per esempio, Alessandro Del Piero; però, il futuro è quello di implementare sempre di più le tecnologie, di farle entrar sempre di più all’interno della società civile, di lavorare a stretto contatto tra il governo – in questo caso brasiliano, ma queste applicazioni sono davvero un modello che può essere esportato in tutto il mondo. La società civile, per proteggere il maggior numero possibile di bambini, non deve spegnere i riflettori: grazie a questi eventi ci si può dare appuntamento non al prossimo evento, ma davvero al quotidiano.

D. – Lavoro minorile e sfruttamento sessuale sono i fenomeni dei quali sono maggiormente vittime i minori in Brasile?

R. – Certo: proprio in questo momento, in cui parliamo di Mondiali, in Brasile ci sono tre milioni di ragazzi e ragazze brasiliani tra i 10 e i 17 anni che risultano vittime di sfruttamento del lavoro minorile; anche perché lo sfruttamento del lavoro minorile è la forma di violazione maggiormente segnalata, peraltro, proprio al segretariato dei diritti umani del governo brasiliano durante i grandi eventi sportivi che nel 2013 hanno preceduto i Mondiali. Non dimentichiamo che, a proposito di queste segnalazioni, in particolar modo sullo sfruttamento sessuale, nel 2013 ci sono state oltre 10 mila segnalazioni sui casi di sfruttamento sessuale ed un recente rapporto mostra che proprio nelle 12 città che in questo momento ospitano i Mondiali di calcio, in sette anni – cioè tra il 2003 e il 2011/2012 – sono state registrate 27.600 segnalazioni che riguardano episodi di sfruttamento sessuale: cioè, parliamo davvero di cifre incredibili. E quindi, ecco perché è veramente importante proteggere bambini e giovani del Brasile da queste forme di sfruttamento, in particolar modo durante i Mondiali di calcio.








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