2014-06-19 12:19:00

Giornata del rifugiato. P. La Manna: solidarietà doverosa


Oggi si celebra la Giornata mondiale del rifugiato, indetta dalle Nazioni Unite. “Chi chiede asilo lo chiede a te. La vera sicurezza è l’ospitalità” è il titolo della campagna di sensibilizzazione lanciata dal Centro Astalli, che ieri ha organizzato un colloquio sulle migrazioni presso l’Università Gregoriana di Roma. Il servizio di Elvira Ragosta:

L’esperienza del Centro Astalli con i rifugiati e gli spazi di umanità che a Milano "La Casa della Carità" offre a circa 150 migranti ogni giorno: due esempi di solidarietà che in occasione della Giornata mondiale del rifugiato fanno il punto sull’accoglienza ai richiedenti asilo. Padre Giovanni La Manna, presidente del centro Astalli:

"L’accoglienza è uno strumento che aiuta ed è doverosa, non solo nei confronti dei rifugiati ma di tutti coloro che sono in difficoltà. Se noi vivessimo consapevoli di essere parte di un’unica comunità, nessuno rimarrebbe solo, nessuno rimarrebbe nel bisogno e nessuno morirebbe in mare nell’indifferenza di troppi. La nostra vera povertà è culturale ed umana e non riguarda solo noi italiani. Il Papa ha avuto parole forti a Santa Maria in Trastevere: è un’Europa ferma e scoraggiata, ma soprattutto ha perso di vita le radici ed è fondamentale recuperare e ritornare alle radici dei valori che l’hanno ispirata per risollevarci".

Passano per Milano, accolti nella Casa della Carità, molti dei rifugiati che sognano un futuro oltre l’Italia. Padre Virginio Colmegna racconta di aver visto volti e ascoltato storie di oltre 90 nazionalità diverse:

"E’ un dramma. Chi si trova nella Stazione centrale lo vede, nel senso che stiamo dando ospitalità temporanea perché poi queste persone vogliono andare da altre parti, chiedono una protezione umanitaria ed europea, altrimenti vanno di nuovo in mano ai 'passatori' e quindi, vengono strumentalizzati ancora. Però, la sollecitazione europea non è per scaricare sull’Europa la responsabilità: è per sentirci parte dell’Europa e quindi parte di responsabilità e non di egoismi tipo 'stiano a casa loro', come ho sentito da qualcuno. Questa è un’affermazione indegna, dal punto di vista di civiltà culturale".

Sono tantissime le storie di chi, attraverso il Mediterraneo, ha lasciato un Paese in guerra ed è riuscito ad arrivare in Italia, sfidando la sorte su barconi guidati da trafficanti senza scrupoli. Da gennaio a giugno di quest’anno, i migranti giunti sulle coste siciliane sono stati più di 58 mila: 9 mila, secondo i dati di Save the Childern, i minori accompagnati, quasi tutti siriani. La maggior parte tratti in salvo dall’operazione "Mare Nostrum", sulla cui prosecuzione si è aperto in questi giorni un dibattito. L’onorevole Enrico Letta, ex presidente del Consiglio italiano:

"Mare Nostrum" è stata un’operazione importante, ha salvato tante vite umane. 'Mare Nostrum' ha portato 130 trafficanti di morte in carcere e ha mostrato il volto migliore dell’Italia. Chi lo critica secondo me sbaglia. Poi, in un momento in cui l’instabilità nel Mediterraneo è così drammatica c’era assolutamente bisogno di dare questo segnale. Credo che dobbiamo riflettere bene su questo e non dare giudizi superficiali che sono sbagliati.








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