2014-06-13 13:27:00

I Mondiali di calcio in Brasile un autogol per il Paese?


I Mondiali di calcio sono un avvenimento importante che non va né sminuito, né boicottato. Come ha ricordato Papa Francesco nel suo videomessaggio, restano un'occasione per una festa di solidarietà tra i popoli, soprattutto se giocati con spirito di fraternità. Qualche anno fa fu proprio la popolazione brasiliana a volere fortemente questo appuntamento. Ma oggi i Mondiali capitano nel bel mezzo di una crisi economica che in Brasile continua da tempo e alla quale le autorità governative e quelle locali non hanno saputo dare una risposta adeguata.

L'organizzazione dell'evento sportivo, come hanno sottolineato i responsabili della pastorale sociale della Chiesa brasiliana, è stata condotta commettendo una serie di errori. Lo spreco di denaro pubblico, a fronte di uno scarso rientro in termini di turismo; molte opere architettoniche inutili; terreni espropriati in modo frettoloso e ingiusto; misure di ordine pubblico discutibili per contrastare narcotraffico e bande giovanili e le proteste dei poveri delle favelas. Il tutto accompagnato dal fenomeno della corruzione politica dilagante.

Un evento che poteva essere un'opportunità per una svolta positiva sembra, per ora, un'occasione persa o addirittura un autogol, per usare un termine calcistico. Un anno fa, alla vigilia della Giornata mondiale della gioventù di Rio de Janeiro, il Paese era ugualmente scosso da proteste e scioperi. Allora l'evento religioso riuscì ad assorbire e incanalare positivamente quella protesta. Ma oggi sembra difficile che ciò accada e i mondiali di calcio 2014 non sembrano davvero nati sotto una buona stella. Speriamo di essere smentiti presto. (a cura di Luis Badilla Morales e Fabio Colagrande)








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