2014-06-12 13:39:00

Convegno su San Pio X, il primo Papa moderno della nostra era


“San Pio X – Un Papa riformatore di fronte a sfide del nuovo secolo”. Questo il tema della giornata di studi promossa oggi in Vaticano, in occasione del centenario della morte di Papa Sarto, salito al soglio pontificio nel 1903. Sulla figura di San Pio X si sofferma, al microfono di Amedeo Lomonaco, il presidente del Pontificio Comitato di scienze storiche, padre Bernard Ardura:

R. – Un Papa riformatore, perché ha capito che ci sono dei passi che non si potranno mai più fare. Ad esempio, è liberato dal concetto di Stato Pontificio. Capisce che la missione della Chiesa è di ordine spirituale. Il suo motto – “Instaurare omnia in Christo” – vorrà assolutamente attuarlo attraverso le sue varie riforme. Riformerà il clero, l’episcopato, sarà particolarmente vigilante sull’insegnamento nei seminari e sulla scelta dei vescovi. E poi è molto preoccupato per la vita sacramentale di tutti. Dunque, il decreto per la comunione dei bambini a partire dall’età di sette anni, la comunione frequente degli adulti e tutte le sue riforme, sono tutte orientate su questo “instaurare omnia in Christo”. E, ovviamente, in contesti molto diversi un secolo dopo Francesco fa lo stesso.

D. – Anche le scelte pratiche, sono simili …

R. – Anche scelte pratiche: per esempio, San Pio X ha abolito le etichette. Non ha voluto abitare l’appartamento pontificio della Seconda Loggia, ma si è fatto allestire l’appartamento della Terza Loggia, dove poi sono vissuti tutti i Papi fino a Benedetto XVI. San Pio X fu un Papa pastore, un Papa riformatore, un Papa spirituale.

D. – Un Papa riformatore. Ma spesso è ricordato per la sua condanna del modernismo…

R. – Sì, perché questo Papa aveva la formazione molto conservatrice. Però questa è soltanto una parte della personalità del Papa: da cappellano a Papa, ha percorso tutte le tappe del ministero ecclesiale, ha visto che tutto doveva essere ordinato alla missione spirituale della Chiesa. E per questo condannò il modernismo, ma fu il primo Papa moderno della nostra era.

D. – Un Papa che sapeva anche leggere gli eventi della Storia: ha promosso, ad esempio, un progressivo riavvicinamento tra Regno d’Italia e Santa Sede …

R. – E fu il primo anche in questo contesto, che ha rinunciato veramente ad ogni pretesa territoriale in Italia. Non dimentichiamo che prima della Prima Guerra Mondiale, i nazionalismi sono esacerbati e questo spiega, tra l’altro, lo scoppio della Prima Guerra Mondiale.

D. – Papa Pio X muore proprio pochi giorni dopo lo scoppio della Prima Guerra Mondiale; aveva implorato la pace … Le sue esortazioni poi sono state ripetute anche da altri Pontefici …

R. – Le sue esortazioni non sono state ascoltate, come non furono ascoltate quelle di Benedetto XV nel 1917; non furono ascoltati Pio XI, Pio XII, e nemmeno Giovanni Paolo II prima della Guerra in Iraq. L’unico che fu ascoltato fu Giovanni XXIII, durante la crisi dei missili di Cuba. E allora, speriamo che quello che il Santo Padre Francesco ha intrapreso con questo Incontro di preghiera della settimana scorsa possa portare i suoi frutti. La missione della Chiesa è spirituale, ma è una missione nel mondo, è per il servizio agli uomini e della pace.








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