2014-06-11 19:56:00

Iraq: avanzano miliziani jihadisti. Rischio guerra civile. Appello Patriarcato di Baghdad


In Iraq, prosegue l’avanzata armata dei miliziani jihadisti dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante, che oggi hanno conquistato la città di Ninive, sono entrati anche a Tikrit e sono alle porte di Samarra, dopo la presa ieri di Mosul, dove hanno occupato il consolato turco. Il servizio di Roberta Gisotti

Iraq sull’orlo di una guerra civile, 11 anni dopo l’intervento anglo americano e la fine del regime di Saddam Hussein. Il premier al Maliki ha invitato tutti i cittadini a prendere le armi per opporsi all’avanzata nel nord dei jihadisti sunniti, vicini ad al Qaeda, che da ultime notizie hanno giustiziato 15 membri delle forze di sicurezza irachene nella provincia di Kirkuk, in gran parte conquistata, tengono sotto sequestro nel consolato turco a Mosul 48 ostaggi tra cui il console. Reagiremo duramente se verranno minacciati ha detto il ministro degli esteri di Ankara. I miliziani sunniti sono quindi entrati anche a Tikrit, città natale di Saddam e sono alle porte di Samarra, 120 kilometri a nord di Baghdad, dove c’è stato un attentato suicida in un quartiere a prevalenza sciita, che ha fatto almeno 16 morti.  Altri attacchi a Kerbala e nei pressi di Bassora. A contrastare l’ondata di terrore sunnita, la proposta del leader estremista Moqtada sadr a formare delle brigate,  coordinate con il governo, per difendere i loro luoghi santi. “Profondamente preoccupato”, si è detto il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon. La situazione “è estremante seria”, ha dichiarato il Dipartimento di Stato Usa a quasi tre anni dal ritiro delle sue truppe ed un appello congiunto è partito dall’Unione europea e dalla Lega araba a tutte le forze democratiche irachene a ristabilire la sicurezza nel Paese, nel rispetto della Costituzione e della volontà dei cittadini espressa nelle recenti elezioni.

 








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