2014-06-10 14:06:00

Chiese europee: appello per la liberazione di Meriam


“Esprimiamo sgomento profondo e preoccupazione per la sorte della signora Meriam Yahya Ibrahim, condannata a cento frustate e alla morte per impiccagione con l’accusa di apostasia e adulterio. Recentemente ha dato alla luce una bambina mentre era in prigione”. I presidenti delle istituzioni Ue e tutti i leader religiosi presenti alla riunione di alto livello in corso a Bruxelles, che include rappresentanti cristiani, musulmani, ebrei, indù, sikh e mormoni - riferisce l'agenzia Sir - sottolineano l’“obbligo internazionale del Sudan per proteggere la libertà di religione e di credo e unanimemente invitano le autorità sudanesi responsabili e la Corte d’appello a revocare questo verdetto disumano, rilasciando subito Meriam.

I partecipanti alla riunione di Bruxelles “apprezzano il fatto che la Corte d’appello ha accolto il ricorso”; chiedono inoltre che il governo sudanese, “in linea con i diritti umani universali”, abroghi ogni disposizione legislativa che “penalizzi o discrimini le persone per le loro convinzioni religiose” o nel caso in cui decidessero di cambiare fede religiosa. Dall’incontro tra istituzioni Ue e rappresentanti religiosi emerge la convinzione che “la libertà di religione e di credo è un diritto umano universale” essenziale secondo l’Unione europea e “deve essere protetto ovunque e per tutti” nel mondo. (R.P.)








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