2014-06-09 07:54:00

Ucraina: Poroshenko, “stop a combattimenti in settimana”. A Bruxelles vertice sul gas russo


Si apre una settimana decisiva per la crisi ucraina. Oggi a Bruxelles incontro a tre, Unione Europea, Russia e Ucraina sulla questione dei rifornimenti di gas russo e sugli arretrati che Kiev deve ancora pagare. Ieri sera il neo presidente ucraino Petro Poroshenko ha detto di voler mettere fine ai combattimenti nell’est entro questa settimana, ma sul terreno non si placano le violenze. Il servizio di Marco Guerra:

“I combattimenti” nelle regioni orientali e russofone “debbono finire questa settimana”. La dichiarazione di Poroshenko pubblicata sul sito web ufficiale della presidenza, dopo una tornata di colloqui con l'ambasciatore russo a Kiev e l'inviato dell'Osce, lancia un forte segnale di distensione, benché non chiarisca chi deve fare il primo passo: se le truppe di Kiev o i separatisti. Le parti, infatti, sul terreno continuano ad affrontarsi in un conflitto in campo aperto. Ieri sono ripresi i bombardamenti sul centro e sulle periferie di Sloviansk, la roccaforte pro-russa a nord di Donetsk assediata dalle forze ucraine, con un numero imprecisato di civili uccisi e feriti. Dal canto loro i filorussi hanno attaccato l'aeroporto di Lugansk, tentando di distruggere le strutture del rifornimento elettrico. Intanto la diplomazia riprenderà oggi il confronto sulla questione delle forniture di Gas. A Bruxelles si incontreranno nelle prossime ore il ministro russo dell'Energia, Alexander Novak, il suo omologo ucraino, Yuri Prodan, e  il commissario europeo all'Energia, Guenther Oettinger. Il nodo del contendere è il mancato saldo delle forniture di gas all'Ucraina e la richiesta di Gazprom di ricevere il pagamento anticipato delle forniture del mese di giugno. Fino alla caduta del presidente filo-russo Yanukovich, a Kiev era praticato un prezzo di favore che Mosca ha successivamente raddoppiato. Ora si cerca un'intesa, grazie anche alla mediazione dell’Ue. Sul tavolo anche la questione del blocco dei lavori del gasdotto South Stream da parte della Bulgaria su pressioni europee e statunitensi, a seguito delle tensioni in Ucraina.

 








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