2014-06-07 12:36:00

Sbarchi di immigrati in Sicilia. La Caritas: istituzioni non preparate


Drammatico appello del sindaco di Porto Empdocle, Lillo Firetto, dopo la nuova ondata di sbarchi di immigrati. “Siamo fuori controllo in un dramma disumano – ha detto Firetto – La credibilità delle Istituzioni Europee e dei Governi è vacillante. Ormai siamo di fronte a numeri insopportabili". Nelle ultime 36 ore in Sicilia l’operazione Mare Nostrum ha salvato più di tre mila persone partite dal Nord Africa. Alessandro Guarasci:

E’ stata davvero una notte impegnativa per Marina Militare e Guardia di Finanza nel Canale di Sicilia. Soccorsi più di 1100 immigrati nelle acque davanti Lampedusa. E altri arrivi in mattinata. Si è deciso di smistarli in tutta l’isola. Approdata ad Augusta la nave "San Giorgio" della Marina militare, con 1.251 immigrati soccorsi" negli ultimi due giorni. Così, a Porto Empedocle è arrivata la fregata "Scirocco" con 611 profughi. Una situazione definita disumana dal sindaco. Altre 368 migranti sono sbarcati a Palermo; e 266 a Catania, dove ci sono anche 30 minori. Il direttore della Caritas di Catania don Piero Galvano:

R. – Purtroppo le istituzioni non riescono a venire incontro, forse anche per mancanza di strutture adeguate, alle esigenze di numerosi minori che sbarcano in Sicilia e che, per motivi logistici, devono obbligatoriamente transitare qui a Catania, perché Catania è un punto di partenza. Devo essere sincero, anche la Prefettura di Catania non risponde alle numerose esigenze di tanti minori.

D. – In questo caso, qual è la loro sistemazione?

R. – La loro sistemazione è in alcuni istituti per minori; ma ce ne sono pochi, pochissimi. Noi interveniamo per altre esigenze: per gli immigrati in genere. Quali sono le principali richieste che ci vengono fatte, registrate al nostro Centro ascolto? Riguardano soprattutto la soddisfazione di bisogni primari, come il mangiare, il dormire, il lavarsi, l’assistenza medica, quella legale e soprattutto burocratica.

D. – Gli sbarchi sono notevolmente aumentati nell’ultima settimana. Voi temete che ci sia davvero una sorta di assalto alla Sicilia? Queste persone rischiano di rimanere in balia realmente degli eventi...

R. – Se vogliamo risolvere i problemi, dobbiamo seriamente venire incontro ai loro bisogni. L’Italia ha risolto il problema dell’Albania e non vi sono più immigrati albanesi che vengono in Italia. Abbiamo dato lavoro lì sul posto. Questo, allora, è un problema a livello europeo, se si vuole veramente risolverlo. Ma io so, ad esempio, che tante banche, addirittura hanno comprato terre nel Nord dell’Africa per quattro soldi e le hanno rivendute, togliendo la possibilità a tanti africani di lavorare la terra.

D. – Aiutare le popolazioni nel Nord dell’Africa là dove sono, dunque creare lavoro là e risolvere le tensioni in Nord Africa...

R. – Chiaro, questa sarebbe la soluzione migliore. Noi europei abbiamo bisogno di manodopera, allora - scusatemi tanto – mandiamoli là, dove vogliono andare, e creiamo un corridoio umanitario. 








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