2014-06-07 12:30:00

Roma, all'Auditorium seconda edizione de "Il Gioco della Musica"


All’Auditorium Parco della Musica di Roma domani sarà una giornata di festa. Grandi ospiti ed eventi speciali animeranno tutte le sale e gli spazi all’aperto della grande struttura disegnata da Renzo Piano, a ingresso gratuito, dalle 10 del mattino alle 23. Si tratta della seconda edizione de ”Il Gioco della Musica”, organizzato dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e dalla Fondazione Musica per Roma, in collaborazione con Lottomatica. Il servizio di Gabriella Ceraso:

Sarà una bella occasione per stare insieme, grandi e piccoli, in un’enorme palcoscenico, dalla Sala Petrassi alla Cavea, dallo Spazio Risonanze al foyer dell’Auditorium, alternando eventi e incontri speciali. Lezioni-concerto alla scoperta del suono in modo interattivo, ma anche focus su strumenti, quali il violino e la chitarra acustica per gli appassionati e i curiosi, e poi i concerti. Il jazz dei grandi: Danilo Rea, Enzo Pietropali e Roberto Gatto a presentare i loro ultimi dischi e il fascino del contemporaneo con Adriano Rullo e il quartetto d’archi “Notturno concertante”. E poi, tante iniziative affidate a giovani e studenti. Fiore all’occhiello il maestro Nicola Piovani, che ci ha fatto sognare con le colonne sonore dei film di Tornatore, Fellini e Benigni, guiderà per la prima volta la JuniOrchestra, i giovani musicisti dell’Accademia. Il Maestro:

R. – Anzitutto, è un’orchestra miracolosa perché, sì, è fatta di giovani – e alcuni giovanissimi – ma ci sono dentro anche delle professionalità importanti, solide. Per cui, io ci ho lavorato come lavoro con un’orchestra non giovanile, un’orchestra normale. Faremo nella prima parte tre brani di musica della tradizione classica che sono entrati nel cinema, come la sinfonia della Gazza Ladra di Rossini, che sta in “Arancia Meccanica” di Kubrick, l’Intermezzo della Cavalleria Rusticana, che sta in “Toro Scatenato” di Martin Scorsese, e poi la V Danza Ungherese di Brahms, che sta nel “Grande Dittatore” di Chaplin. Ci sarà poi una seconda parte, in cui dirigerò delle musiche che sono state scritte appositamente per il cinema, che io ho scritto appositamente per il cinema, per due film di Federico Fellini: “Ginger e Fred” e “La voce della Luna”. Chiuderemo poi con la Suite Sinfonica de “La Vita è bella”:

D. – Ma come fanno le musiche a riuscire così bene da rimanere spesso più impresse del film stesso?

R. – Le musiche per riuscire bene hanno anche bisogno del vento favorevole, di quella scintilla che scatta fra un film, un film ben narrato, e quella musica… Avviene una alchimia per cui 2+2 non fa più 4, ma fa 22 e a volte anche 222.

D. – Lei incontra questi ragazzi giovani della JuniOrchestra: che cosa consigliare a giovani per una formazione buona a livello musicale?

R. - In questo momento, io consiglio di studiare tutti i tipi di musica: di non escludere la musica jazz, di non escludere la musica pop… Non escludere nessuna musica, perché la contemporaneità è fatta di tante lingue musicali diverse e conoscerne solo una sarebbe una parzialità culturale, che sconsiglio.

Agli studenti dell’Accademia spazio anche con l’esibizione della Corale, delle Voci Bianche e della Fanfara degli Ottoni. Mentre, da non perdere – tra gli eventi live – l’Orchestra Popolare Italiana diretta da Ambrogio Sparagna, che ci racconta così il suo programma di serenate, canti e danze d’amore:

“E’ un programma tipicamente legato alle forme del canto popolare, dalle Marche fino giù in Sicilia… Quindi, alla dimensione proprio lirica, alla funzione di trasmettere il sentimento semplice e diretto dell’amore. Cantare è sempre una maniera discreta: non c’è una sorta di sbruffoneria nel canto. C’è un sentimento molto lirico, ma non ostentato. Oggi siamo invece in una società che ostenta tutto”.

Completano la giornata le lezioni di jazz e rock per esperti e curiosi, con alcune note firme del giornalismo, come Castaldo, Assante e Zenni. E poi, i laboratori di canto e le visite guidate, come quella all’affascinante Museo degli strumenti musicali, con i suoi centoquaranta pezzi, testimonianze di cinque secoli di storia, dall’Europa al lontano Giappone, che ospiterà una suggestiva lezione-concerto dal titolo Liuteria a Pizzico. “La musica unisce e può coinvolgere tutti”, questo il senso della giornata, nelle parole di Ambrogio Sparagna:

“La musica è una forma di comunicazione diretta: anche se ha delle prerogative tecniche, il senso che deve sempre dare è che è un’arte di tutti, a cui tutti possono partecipare e diventare protagonisti. Ecco, questa giornata al Parco della Musica vuole essere proprio questo”.








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