2014-06-05 13:48:00

Il presidente Napolitano auspica revisione sentenza contro Meriam


Il presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano “segue con viva partecipazione, in raccordo con il governo”, la vicenda di Meriam, la giovane cristiana condannata a morte in Sudan. La donna è accusata di adulterio e apostasia perché, avendo un padre musulmano, è ritenuta "obbligatoriamente" di fede islamica, anche se la madre è cristiana. In più ha sposato un cristiano e non ha rinnegato la sua fede. Meriam è tuttora in carcere con i suoi due figli, una nata nei giorni scorsi e l’altro di 20 mesi. Secondo quanto riferisce una nota del Quirinale, il capo di Stato “auspica che possano essere tempestivamente confermate le recenti dichiarazioni dell'ambasciatore del Sudan in Italia riportate dalla stampa e relative a una revisione della sentenza''. L’intervento di Napolitano – afferma la nota - avviene “nel rispetto della sovranità del Sudan e del principio di separazione dei poteri”.

Da parte sua, il ministro degli Esteri sudanese, Ali Ahmed Karti, intervenendo ad una conferenza a Berlino, ha fatto capire che una soluzione per Meriam è possibile. Per Antonella Napoli, presidente della Ong Italians for Darfur, si tratta di "un segnale positivo, ma serve cautela".








All the contents on this site are copyrighted ©.