2014-06-04 12:35:00

Radio Vaticana aderisce a rete radio a onde corte per le emergenze


Un’onda vi salverà. Perché anche la tecnologia multimediale più avanzata può avere dei limiti, imposti dalla sua stessa sofisticatezza, e non riuscire a portare ad esempio la notizia di un soccorso in caso di emergenza in un’area sprovvista di strumenti di ricezione digitale. Un limite praticamente sconosciuto invece alla trasmissione in onda corta, da sempre una portante fondamentale nell’ottuagenaria storia della Radio del Papa, che alle onde corte affidò durante la Seconda Guerra mondiale le migliaia di messaggi destinati a reperire informazioni sui militari dispersi o prigionieri e anche, in modo analogo, quelli destinati ai profughi del conflitto in Kosovo, alla fine del secolo scorso.

In quanto membro dell’Hfcc (High Frequency Co-ordination Conference) – l’organismo internazionale che si occupa delle trasmissioni internazionali in onde corte e che regola la gestione di tali frequenze fra i vari Paesi – la Radio Vaticana ha deciso di partecipare a un’iniziativa diretta a sottolineare proprio l’importanza dell’uso delle trasmissioni in onde corte in caso di calamità naturali o di altre emergenze.

Dunque, in occasione del vertice che l’Hfcc terrà a Jakarta domani e dopodomani, tutte le emittenti internazionali che aderiscono all’organizzazione metteranno in onda una trasmissione speciale finalizzata a sensibilizzare l’opinione pubblica e la comunità internazionale sulla necessità di dare vita a una rete radiofonica mondiale in onde corte, dotata di strumenti e servizi sempre pronti all’uso, con l’obiettivo di fornire assistenza nelle situazioni di emergenza. In particolare, l’emittente pontificia trasmetterà verso i Paesi dell’Asia un programma di 30 minuti, realizzato dalla Bbc,  sulla frequenza di 21840 kHz, dalle ore 05.00 alle 05.30 (Utc).

Per la loro mancanza di costi, le onde corte risultano particolarmente accessibili e consentono la diffusione delle informazioni anche tra le popolazioni più svantaggiate e marginalizzate. Per dare un’idea del vantaggio rappresentato da questa forma di trasmissione, è indicativo il dato riferito dal “World Disasters Report” 2013 della Croce Rossa Internazionale, secondo il quale solo il 6% della popolazione dei Paesi in via di sviluppo ha accesso a Internet. Garantire l’accesso a una tecnologia dell’informazione a basso costo rappresenta quindi ancora una sfida fondamentale che impegna l’intera comunità internazionale. (A cura di Alessandro De Carolis)








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