2014-06-04 12:05:00

Il card. Scola: "Giovanni XXIII Buon Pastore e Padre"


“Papa Roncalli rappresenta un punto di arrivo di una plurisecolare tradizione pastorale e un solidissimo punto di partenza per una rinnovata proposta della storia della salvezza ad ogni uomo”. Lo ha detto ieri sera, nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista a Sotto il Monte, il card. Angelo Scola, arcivescovo di Milano, nella Messa di ringraziamento a seguito della canonizzazione di Angelo Giuseppe Roncalli, avvenuta il 27 aprile. Ieri, infatti - riferisce l'agenzia Sir - cadeva il 51° anniversario della morte di San Giovanni XXIII, definito da Scola un “buon pastore” e un “padre” per i suoi fedeli.

“Noi, vescovi lombardi, riconosciamo questa sera, davanti a voi fedeli carissimi, nella figura e nell’intercessione di san Giovanni XXIII una strada sicura per meglio comprendere e assumere il compito pastorale che la Chiesa ci ha affidato. E vogliamo impegnarci davanti a voi tutti in questo senso”, ha chiarito il porporato. “Dall’inizio della seconda metà del Novecento i tempi sono indubbiamente cambiati, anche nella Chiesa. E questo grazie all’immenso dono del Concilio Vaticano II che ebbe in Papa Roncalli il suo profetico iniziatore - ha sottolineato il cardinale -. Eppure il nostro ministero resta solidamente ancorato alla figura del Buon Pastore-Padre, capace di amore generativo”.

I pastori sono chiamati “a dare la vita per il gregge a loro affidato”, infatti “il primo e fondamentale scopo dei ministeri ordinati è la rigenerazione del popolo di Dio”, ha fatto notare il cardinale. “In questa rigenerazione sta però anche il contributo più prezioso che la comunità cristiana è chiamata ad offrire a tutti i nostri fratelli uomini percorrendo il delicato ma affascinante cammino che ci conduce dalla convenzione alla convinzione”, ha osservato. “Quando i cristiani vivono consapevoli della loro fede confessando ‘un solo Dio Padre di tutti, che è al di sopra di tutti’, non faticano a riconoscere che Egli ‘agisce per mezzo di tutti ed è presente in tutti’. Vivono così quella passione per l’unità con tutti che si esprime in ‘umiltà, mansuetudine e pazienza’”.

“Queste virtù trasparivano dal volto di San Giovanni XXIII a beneficio dei cristiani come degli uomini di buona volontà”, ha evidenziato il porporato. “Il nostro mondo, attraversato da fatiche e violenze la cui portata spesso spaventa, ha oggi più che mai bisogno di questo stile di vita buona che San Giovanni XXIII alimentava immergendosi nella Parola di Dio e nei Padri della Chiesa. Essa non è certo bonomia, ma discreta e costante volontà di farsi carico degli altri, per camminare insieme verso la casa del Padre”, ha concluso. (R.P.)








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