2014-06-02 12:41:00

Il Papa a vescovi Zimbabwe: bianchi e neri uniti per il bene del popolo


Impegnarsi per la riconciliazione e per sanare le ferite: è quanto chiede Papa Francesco ai vescovi dello Zimbabwe, ricevuti in Vaticano in occasione della “visita ad Limina”. Il Pontefice ha rammentato che il popolo dello Zimbabwe è fatto di bianchi e neri, di numerose tribù e che dunque i presuli sono chiamati a guidare tutti verso l’unità e la guarigione. Il servizio di Alessandro Gisotti:

La Chiesa dello Zimbabwe sia sempre al fianco del popolo, soprattutto nei momenti di frustrazione e disperazione. E’ quanto chiede Papa Francesco nel suo discorso consegnato ai vescovi del Paese africano. Il Pontefice rammenta il grande contributo offerto dalla Chiesa cattolica al Paese prima e dopo l’indipendenza e si sofferma sulla crisi “spirituale e morale” che lo Zimbabwe sta attraversando. I cristiani, rileva, si trovano su ogni fronte del conflitto. Di qui, l’invito ai presuli a “guidare ognuno con grande dolcezza verso l’unità e il risanamento”. Il vostro, scrive il Papa, è “un popolo di bianchi e neri, qualche ricco ma tanti poveri, di numerosi tribù”. I cristiani, prosegue, “fanno parte di tutti i partiti politici e alcuni rivestono posizioni di autorità”. Tuttavia, evidenzia, tutti insieme “hanno bisogno di conversione e guarigione”.

La Chiesa locale, prosegue riprendendo l’Africae Munus di Benedetto XVI, dimostri che “la riconciliazione non è un atto isolato ma un lungo processo grazie al quale ciascuno si vede ristabilito nell’amore, un amore che guarisce attraverso l’azione della Parola di Dio”. Riconosco, soggiunge, che molte persone nello Zimbabwe “hanno raggiunto il limite umano e non sanno a chi rivolgersi”. Di qui l’esortazione ai vescovi ad incoraggiare i fedeli, nella convinzione che il Signore non mancherà di ascoltare il pianto dei poveri.

Nella parte conclusiva del suo discorso, il Papa rivolge l’attenzione a sacerdoti, catechisti e laici ponendo l’accento sull’importanza di una buona formazione. Infine, un pensiero alla preparazione e alla guida dei giovani cattolici che desiderino il matrimonio cristiano, affinché possano attingere alla “ricchezza degli insegnamenti morali del Chiesa sulla vita e l’amore” così da trovare “la vera felicità nella libertà come madri e padri”.

 








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