2014-05-31 13:52:00

Chiusura Mese Mariano. Il Papa recita il Rosario nei Giardini Vaticani


“Nei momenti difficili della vita, il cristiano trova rifugio sotto il manto della Madre di Dio”: è il tweet di Papa Francesco sul suo account @Pontifex che arriva a conclusione del mese mariano. In serata la recita del Rosario nei Giardini Vaticani, la preghiera inizia alle 20 dalla chiesa di Santo Stefano degli Abissini e termina davanti alla Grotta di Lourdes dove arriverà il Papa. Dell’invito di Francesco a rivolgersi alla Vergine nei momenti bui, Benedetta Capelli ha parlato con Maria Magnolfi, del Movimento dei Focolari, teologa biblica all’università Gregoriana di Roma: 

R. – Questo invito ci porta immediatamente a scoprire Maria, come una volta Chiara Lubich me l’ha presentata: come un grande cielo azzurro, un manto che avvolge l’umanità, e che ci porta l’amore di Dio, la certezza che Dio ci ama immensamente.

D. – Lo scorso anno, Papa Francesco parlò di Maria declinando tre verbi: ascoltare, decidere e agire e ha chiamato la Vergine “donna dell’ascolto” …

R. – Vorrei proprio prendere in primo piano l’ascolto. E’ un grande segreto dell’amore. Ho fatto esperienze bellissime di incontro, perché l’ascolto dell’altro fosse senza pregiudizi, anche aperto a trovare il bello dell’altra persona. Ma per poi mettere in pratica la decisione di Maria, è proprio importante continuare questo ascolto. Perché anche nei Vangeli, noi vediamo che Maria parla molto: soprattutto, lei è questo "ascolto vivente", quindi anche noi per essere "un’altra Maria", per poterla quasi moltiplicare nel mondo, possiamo essere questi strumenti che attraverso l’ascolto amoroso dell’altro costruiamo rapporti nuovi, forti, duraturi che danno speranza.

D. – Il Rosario è anche un mezzo spirituale per crescere nell’intimità con Gesù. Recitandolo, si può cambiare il cuore?

R. – Assolutamente! Si trova una grande pace, perché si assapora e si intensifica il rapporto con Maria e con Gesù e con tutta la Trinità. Sembra che il mondo spirituali diventi più vicino, quindi pacifica l’anima: anche quando c’è una preoccupazione, il fatto di poterla mettere nelle mani del Padre attraverso Maria, è una grande esperienza.

D. – Come le piace definire il Rosario? Molti dicono "scuola di contemplazione e di silenzio". Lei quale sente, come definizione?

R. – Io direi, "colloquio con Maria" e attraverso di lei con il Padre, con il Figlio e con lo Spirito Santo. Un colloquio: ripetendo, sento che vengo coinvolta in un colloquio con tutta la Trinità.

D. – Come ci si deve preparare per recitare il Rosario?

R. – Amando il fratello. Nella giornata, ci sono tantissime occasioni per amare Gesù in ogni fratello. Dopo di ché, si trova il bisogno quasi di pregare, perché si sente dentro qualcuno che ci chiama, Gesù quasi che ci ringrazia di questo amore, anche quando costa. In questo superamento, che avviene, dopo si trova questo nuovo rapporto con Dio e quindi la voglia di salutare la Madonna, anche di continuare a meditare i misteri che collegano tutto il vario snodarsi del Rosario.








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