2014-05-29 19:27:00

Venti di guerra sull’Ucraina orientale. Poroshenko guarda ad Occidente


Si combatte aspramente in Ucraina, nelle regioni orientali di Donetsk e Sloviansk, roccaforti dei separatisti sotto il fuoco delle truppe di Kiev, e si teme ancora per la sorte degli osservatori dell’Osce, arrestati dalle autorità filorusse. Mosca chiede ai partner occidentali di attivarsi per fermare le violenze. Il servizio di Roberta Gisotti

Decine di morti nella battaglia all’areoporto di Donetsk, almeno 30 le bare di cittadini filorussi, allineate nel piazzale dell’obitorio del principale ospedale della città, dove si combatte su più fronti e militari ceceni sono giunti in difesa del palazzo sede dell’autoproclamata Repubblica. 14 militari ucraini sarebbero invece periti nell’abbattimento di due elicotteri nella regione di Sloviansk. Qui potrebbero trovarsi i quattro osservatori Osce, scomparsi martedì, detenuti - come dichiarato dal sindaco autoproclamato della città, Ponomaryov - dalla milizia locale, in un luogo di sua conoscenza; arrestati per non aver rispettato l’ordine di non muoversi, starebbero comunque bene. E’ invece rientrato a Donetsk il secondo  team Osce, di cui ieri si erano perse le tracce. Caccia militari sopra la città di Kramatorsk, a nord di Donetsk, hanno indotto l’evacuazione e la chiusura di edifici pubblici.  Da Mosca l’invito al governo di Kiev e ai partner occidentali a fermare le violenze “per impedire che l’Ucraina scivoli verso una catastrofe nazionale”.

Intanto, il capo di Stato ucraino, Poroshenko, vincitore con il 54,7 per cento dato ufficiale di stamane, ha annunciato il suo giuramento il 7 giugno, e la firma - subito dopo – della parte economica dell’accordo di associazione con l’Unione europea, e già la prossima settimana in calendario l’incontro con il presidente Usa Obama.

 

 








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