2014-05-29 13:54:00

Slavyansk sotto il fuoco ucraino. Team Osce nelle mani dei filo-russi


La regione di Donetsk, nell’Ucraina dell’Est, è sotto il fuoco delle truppe di Kiev mentre i filorussi ammettono di aver arrestato gli osservatori Osce scomparsi. Poroshenko annuncia di voler arrivare al più presto alla firma dell’accordo economico con l’Unione Europea e intanto la prossima settimana incontra Barak Obama. Il servizio di Francesca Sabatinelli:

L’offensiva ucraina contro i  filorussi si sta concretizzando in modo sempre più massiccio. Slavyansk e Kramatorsk, le città bastione anti-Kiev sono sotto il fuoco dei caccia e dell’artiglieria pesante, mentre i miliziani hanno abbattuto uno o più elicotteri, non è ancora chiaro, delle forze armate ucraine, uccidendo 14 militari, tra loro anche un generale. Gli ucraini sono disponibili ad aprire un corridoio umanitario per evacuare i civili di Slavyansk, dove forse potrebbero trovarsi i quattro osservatori Osce, di nazionalità estone, turca, svizzera e danese, di cui nulla si sa da martedì. L’autoproclamato sindaco della città, Ponomaryov, ha ammesso che sono stati arrestati perché "troppo zelanti", ossia per non aver rispettato l’ordine di non muoversi. I quattro starebbero bene, e potrebbero esseri liberi già domani; è invece rientrato a Donetsk il secondo  team Osce di cui ieri si erano perse le tracce.

Petro Poroshenko, vincitore delle presidenziali ucraine con il 54,7% dato ufficiale, ha intanto iniziato il suo percorso verso Ovest, che vede il primo importante passo il 3 giugno a Varsavia, se dovesse essere confermata la data dell’incontro con Barack Obama. Il neo presidente ha già avvertito che intende firmare la parte economica dell’accordo di Associazione tra Kiev e Bruxelles, subito dopo il suo giuramento, la cui cerimonia è prevista tra il 9 e il 10 giugno. "La firma e l'attuazione dell'accordo, che è di fatto parte del piano di modernizzazione dell'Ucraina – si legge nel comunicato stampa della presidenza – contribuirà a perseguire le misure anti-corruzione e realizzare un pacchetto di riforme in un periodo di tempo molto breve”. E Poroshenko chiede anche l’alleanza di difesa con Usa e Ue, di qui l’intenzione di voler aprire immediatamente i negoziati.

Sono intanto allineati nell’obitorio di Donetsk i corpi dei russi morti nella battaglia dell’aeroporto. "Li riporteremo a casa, in Russia": così i leader dei ribelli davanti a decine di bare, tra cui anche quelle di diversi cittadini residenti. Ne è testimone il fotoreporter Fabio Bucciarelli, raggiunto telefonicamente a Donetsk da Amedeo Lomonaco:

R. – Quello che ho visto ieri richiama molto la guerra civile siriana, la guerra civile libica. Sono stato all’obitorio e ho visto circa 30 corpi ammassati di guerriglieri filo russi.

D. – Questa è un’istantanea, purtroppo, emblematica della situazione a Dontesk. Hai scattato anche foto che fanno intravedere, invece, spiragli di pace?

R. – Tolti gli ultimi giorni in cui hanno chiuso molti locali e le macchine sono diminuite, fino a due giorni fa c’era il “daily life”. Daily life vuol dire che ci si affaccia alla finestra e si vede la gente in giacca e cravatta andare a lavoro, i ristoranti pieni. Quindi è un po’ un paradosso. Questa situazione sta cambiando e da due giorni è mutata.

D - Sabato scorso il tuo collega Andrera Rocchelli dopo essere stato colpito da colpi di mortaio. Perché l’esigenza di raccontare, a volte, diventa più forte di qualsiasi rischio?

R. – E’ un’ossessione il fotogiornalismo. Un’ossessione con un connotato positivo. E’ una missione. Un qualcosa che uno fa considerando i danni. Quei danni che può creare a se stesso e alle persone care. Quindi quello che è successo ad "Andy" è una grande tragedia per tutto il mondo, per tutti noi colleghi e i suoi amici. Ma è un qualcosa che tutti noi mettiamo in conto. E io stesso metto in conto questo nel momento in cui lavoro. Nel momento in cui si cerca di documentare una realtà per renderla visibile agli occhi del mondo.








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