2014-05-24 15:00:00

Beati i martiri padre Vergara e il catechista Ngei Ko Lat


Nella Cattedrale di Aversa, è stata celebrata (il 24 maggio), la Messa con rito di beatificazione di Mario Vergara, sacerdote del Pime, Pontificio Istituto Missioni Estere, e di Isidoro Ngei Ko Lat, catechista, entrambi martiri. La loro morte, avvenuta in Birmania, l'attuale Myanmar, risale al 1950. In rappresentanza del Papa presiede la celebrazione il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Sulla figura di questi due nuovi Beati, il servizio di Adriana Masotti:

 

Padre Mario Vergara era nato a Frattamaggiore, Napoli, nel 1910. Fin da piccolo aveva desiderato farsi sacerdote e servire Dio come missionario in terre lontane. Entrato nel Pime, nel 1934 fu destinato alla Birmania dove si dedicò in particolare all’assistenza e alla cura dei più deboli e degli ammalati, facendosi amare e stimare da tutti. Scoppiata la Seconda guerra mondiale, avendo l’Italia dichiarato guerra all’Inghilterra che aveva il protettorato sul Paese asiatico, tutti i missionari italiani vennero considerati fascisti e inviati nei campi di concentramento inglesi in India. Così anche padre Vergara, che dopo tre anni poté però rientrare in Birmania e fondare una nuova missione con l’aiuto del catechista indigeno Ngei Ko Lat. Nel ’48 dopo l’indipendenza dall’Inghilterra, nel Paese scoppia la guerra civile e cominciano gli atti di violenza e di intimidazione nei confronti dei cattolici: padre Mario e Isidoro vennero arrestati come spie del governo centrale.  La riflessione del cardinale Angelo Amato:

"La missione di padre Vergara era avversata dagli stregoni locali e dai guerriglieri antigovernativi. I capi di questi ultimi avevano un profondo odio verso la fede dei cattolici e camuffarono questa avversione con l'accusa di spionaggio. Era un'accusa completamente falsa. Padre Vergara, infatti, in quel confuso periodo socio-politico aveva scelto la via evangelica della pace e della concordia fraterna. Ma questo non bastò. Il 24 maggio 1950, padre Vergara e Isidoro furono arrestati al mercato mentre facevano gli approvvigionamenti per i bambini della missione. Di notte furono portati lungo il sentiero, che costeggia il fiume Salwen e fucilati all'alba. Così riferiscono gli abitanti di un villaggio vicino al fiume, che udirono colpi di fucile in direzione del fiume. Un testimone aggiunge che i martiri furono chiusi in sacchi, si sparò loro addosso e poi caricati su di un elefante furono gettati nel fiume. Pochi giorni dopo, i sacchi con le salme sfigurate del sacerdote e del catechista furono recuperate da alcuni pescatori, che, impauriti da quel macabro ritrovamento, le rigettarono in acqua".

Il 9 dicembre 2013 Papa Francesco ha decretato il riconoscimento del loro martirio. Isidoro Ngei Ko Lat è il primo Beato della Birmania. Ancora il card. Amato:

"La morte dei due martiri non è dipesa da motivi tribali o politici, ma unicamente da sentimenti di odio contro la fede cattolica. Entrambi i nostri martiri erano persone di profonda fede. Il loro martirio fu il coronamento di una vita spesa per il Regno di Dio. Entrambi sono stati testimoni fino all'ultimo di Gesù, spargendo il loro sangue per la conversione dei popoli alla pace e alla concordia fraterna".








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