2014-05-23 08:08:00

Ucraina: alta tensione alla vigilia delle presidenziali, 17 militari uccisi nell’est


A due giorni dalle elezioni presidenziali, in Ucraina la tensione torna alle stelle dopo la sanguinosa giornata di ieri, in cui hanno perso la vita 17 soldati di Kiev, a seguito di diversi attacchi delle milizie filo-russe nell’est del Paese. Il governo ucraino chiede una seduta straordinaria del consiglio di sicurezza Onu, mentre il segretario delle Nazioni Unite Ban Ki-moon lancia un appello a tutte le parti per creare le giuste condizioni per il voto. Il servizio di Marco Guerra:

La giornata più sanguinosa dall’inizio dell’offensiva militare di Kiev nell’est del Paese getta pesanti ombre sulle elezioni presidenziali di domenica, che fanno dubitare sulla tenuta del voto nelle regioni orientali filorusse. I miliziani delle autoproclamate repubbliche popolari controllano infatti più della metà delle locali commissioni elettorali distrettuali, e cioè ben 18 su 34 secondo i dati ufficiali. E ieri i filorussi hanno dimostrato una notevole capacità di azione con diversi attacchi contro le truppe fedeli a Kiev, uccidendo almeno 17 soldati e ferendone 36. I ribelli hanno poi sequestrano quattro miniere di carbone nella regione di Lugansk, e avrebbero pure preso in consegna dell'esplosivo. Secondo il premier ucraino, Arseni Iatseniuk, la colpa di ciò che sta avvenendo è della Russia, che sta tentando di inasprire il conflitto nell'est per far fallire le presidenziali. Un portavoce del ministero degli Esteri russo parla di accuse infondate e conferma i dubbi sulla legittimità presidenziali, poiché – sostiene – è in corso “un’azione punitiva nell’est”. Intanto, gli osservatori dell’Osce affermano che i seggi saranno aperti in tutto il Paese e L’Onu lancia un appello a tutte le parti a creare le condizioni per un voto sicuro. 








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