2014-05-22 15:11:00

Europee. Presentati nomi candidati che "corrono per la famiglia"


Al via oggi in Gran Bretagna e Olanda le elezioni per il rinnovo dei 751 deputati del Parlamento Europeo. Il voto nei 28 Paesi dell'Unione Europea si sviluppa in quattro giorni. In Italia si voterà nella sola giornata di domenica. Intanto a Roma il Forum delle famiglie ha presentato i risultati della campagna europea Vote for family con gli elenchi dei candidati che hanno sottoscritto il manifesto “Io corro per la famiglia” (sul sito www.forumfamiglie.org). Il servizio di Paolo Ondarza:

E’ la prima campagna a livello europeo in cui tutti i candidati dei 27 Paesi Ue sono stati invitati a sottoscrivere un testo comune. 62 i firmatari in Italia, 200 negli altri Paesi comunitari. A promuovere Vote for family la Federazione europea delle associazioni familiari di cui fa parte il Forum delle famiglie. Il presidente Francesco Belletti:

R. - E’ un manifesto molto forte: mette a tema dei valori oggi in discussione sia in Italia che a livello europeo. Quindi la centralità di una famiglia fondata sulla differenza sessuale; la difesa della vita sin dal concepimento; il riconoscimento del lavoro dentro e fuori casa… I candidati hanno aderito con una certa difficoltà: abbiamo comunque raccolto circa 60 adesioni. Siamo soddisfatti. Per noi l’attività lavorativa non finisce il 25 maggio, ma comincia dal 26.

D. - Europa e famiglia - ha detto - sono due realtà, due valori che si tengono insieme: debbono stare insieme! E’ importante questa considerazione soprattutto in un clima di dilagante antieuropeismo?

R. - Sì. Sono forti i movimenti antieuropeisti che non si rendono conto che, dopo una guerra mondiale, il progetto europeo è stato un segnale di grande speranza e di grande visione. Oggi certamente le politiche europee hanno dato grande insoddisfazione alle famiglie. Le famiglie soprattutto in certi Paesi, da noi, in Grecia, sono state massacrate da questa Europa, ma questo ci sprona a starci di più nell’Europa e non a starci di meno. Anche dal punto di vista valoriale, molto spesso le direttive dell’Europa sull’identità della famiglia, sull’ideologia del gender non ci piacciono! Ma non per questo ci tiriamo fuori, anzi il nostro impegno raddoppia proprio per impedire che l’Europa rimanga in mano a poche oligarchie, a poche ideologie e che non sia più dei popoli. I popoli, secondo me, hanno la consapevolezza che i valori famiglia, pace, vita sono valori fondativi di una convivenza civile.

D. - Non è la prima volta che come Forum delle Famiglie chiedete ai candidati alle elezioni di metterci la faccia: avete sottoposto oggi all’attenzione della stampa anche il vostro Manifesto del 2009. Allora il tema era lo stesso, ma le priorità erano diverse…

R. - Oggi abbiamo scelto una piattaforma più orientata sull’orizzonte valoriale, piuttosto che sull’agenda delle politiche sociali. E’ chiaro che in Europa si possono investire molti soldi sui servizi di welfare, sulla solidarietà tra le generazioni, sull’invecchiamento, sul sostegno demografico: tutte questioni che di famiglia vivono e parlano. Però ci è sembrato importante concentrare il Manifesto proprio sull’identità della famiglia, perché è davvero sotto attacco.

 

D. - A questo punto il vostro impegno è a vigilare su chi sottoscrive questo Manifesto, perché in passato come sono andate le cose?

 

R. - Ci diciamo sempre che è facile firmare un manifesto in campagna elettorale, il difficile è sostenerlo. Noi, nel 2012, abbiamo fatto un bilancio di metà mandato sui candidati delle elezioni regionali e abbiamo visto che in molti casi il valore firmato non era stato onorato poi nelle scelte concrete. Anche con i candidati europei ci faremo sentire, dopo un anno, dopo un anno e mezzo e chiederemo loro conto di quanto decidono.

D. - In alcuni casi in Europa è stata mostrata a livello popolare la volontà di andare oltre le pressioni delle lobby e delle ideologie. Lei ha citato in particolare i casi del  referendum in Croazia sulla Costituzione e dell’iniziativa UnoDiNoi…

R. - L’iniziativa UnoDiNoi è stata una grande dimostrazione di sensibilità europea, perché quando si è aperta la possibilità di portare proposte di legge o comunque vertenze europee, il popolo della vita e della famiglia ha raccolto un milione e 800 mila firme. Il referendum sulla Croazia è un altro esempio, soprattutto di chi, partendo dal basso e raccogliendo il sentire comune del popolo, va contro il parere del governo, del presidente della Repubblica, dell’80 per cento dei mass media e riesce a vincere, con i due terzi dei votanti, un referendum per mettere l’identità della famiglia naturale dentro la Costituzione. Quindi c’è bisogno di una rinnovata vigilanza e probabilmente c’è bisogno di nuove mobilitazioni da parte delle famiglie stesse.

D. - Sta annunciando qualcosa?

R. - No, non sto annunciando una iniziativa concreta. Sto facendo i conti con una grande effervescenza popolare, famiglie in piazza, tanti movimenti, tante nuove aggregazioni che tendono a far capire che non basta decidere le cose in Parlamento o far vincere per via giudiziaria alcune posizioni. Bisogna fare i conti con il popolo italiano! E questo per la famiglia è decisivo. D’altra parte, come diceva anche la Familiaris Consortio di Giovanni Paolo II, le famiglie devono essere le prime protagoniste delle politiche familiari, perché altrimenti saranno le prime vittime di questa loro inerzia. Quindi le nostre associazioni sono già assolutamente dinamiche e credo che nei prossimi mesi vedranno sempre una crescente mobilitazione.








All the contents on this site are copyrighted ©.