2014-05-20 12:54:00

P. Pizzaballa: grande attesa per visita Papa in Terra Santa


Proseguono in Terra Santa i preparativi per il viaggio di Papa Francesco che si svolgerà dal 24 al 26 maggio in occasione del 50.mo anniversario dell’incontro tra Paolo VI e Atenagora. Sull’attesa che si vive nella comunità cristiana, ascoltiamo il custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa, al microfono del nostro inviato Roberto Piermarini:

R. – Il viaggio di Papa Francesco è un viaggio che ha un carattere speciale di grande incoraggiamento, per tutta la comunità cristiana, non soltanto per quella cattolica, qui in Terra Santa. Sarà un viaggio che porterà un incoraggiamento e un supporto alla presenza cristiana, consolazione, soprattutto con l’incontro tra Papa Francesco e il Patriarca Bartolomeo al Santo Sepolcro, che sarà un grande segno e un gesto di unità tra tutti i cristiani nel mondo, ma soprattutto qui in Terra Santa.

D. - C’è dunque attesa per questa storica celebrazione ecumenica nella Basilica del Santo Sepolcro…

R. - Sì, l’attesa è altissima. La preparazione è ormai ultimata. Diciamo che la frenesia e l’eccitazione per questo evento è molto alta.

D. - Ebrei e musulmani come vedono questa visita papale?

R. – Ci sono stati episodi che hanno, forse, turbato l’aspettativa gioiosa. Ma devo dire che sia da parte israeliana che da parte islamica c’è una grande curiosità e un atteggiamento molto positivo nei confronti di Papa Francesco, che è molto amato da tutti.

D. – Cosa è rimasto delle precedenti visite di San Giovanni Paolo II e Benedetto XVI?

R. – San Giovanni Paolo II - che è stato dopo tanti anni il primo Papa a entrare ufficialmente in Israele, che ha compiuto gesti molto importanti, sia allo Yad Vashem, sia al Muro del pianto, come anche alle moschee - ha lasciato un ricordo indelebile: ha cambiato nell’opinione pubblica il pregiudizio nei confronti della Chiesa cattolica. Benedetto XVI ha lasciato un ricordo molto profondo nella comunità cristiana con le celebrazioni e anche con i suoi discorsi molto forti e molto chiari.

D. - Dopo San Francesco un altro Francesco arriva in Terra Santa? Cosa ha rappresentato la presenza del santo d’Assisi nella terra di Gesù?

R. - Il santo d’Assisi, con il suo gesto molto semplice, di incontro con il sultano, a suo tempo, ha iniziato una presenza francescana che continua ancora oggi e che è quella che ha tenuto vivo il legame tra la Chiesa occidentale e questa terra, la Terra Santa, e ha anche custodito la presenza cristiana per diversi secoli. Il ritorno di Francesco non è altro che un incoraggiamento a continuare su questa via, a rinnovare lo slancio del dialogo e dell’incontro e anche della custodia, della memoria, delle pietre vive.

D. - Questa visita papale potrà sbloccare l’impasse dei negoziati iniziati nel lontano ’93 per concludere l’Accordo fondamentale tra Santa Sede e Israele?

R. – L’Accordo fondamentale è ormai stato discusso da tanti anni e su tutti i temi c’è un accordo generale. Si tratta solo ora di voler chiudere e questo richiede ancora un po’ di tempo. Intenzionalmente non si è voluto legare la visita del Papa a un accordo proprio per lasciare il Papa libero dalle questioni diplomatiche e dare alla visita un respiro più ampio.

D. - Ad ogni visita papale, in Terra Santa si torna a parlare di restituzione da parte dello Stato di Israele, della Sala del Cenacolo. E’ possibile questa restituzione e come verrebbe accolta dalla Custodia di Terra Santa?

R. - Da noi sarebbe stata accolta con grande gioia. In realtà, questa discussione ha acceso molto gli animi sia in ambito islamico che in quello ebraico. Non si parla, a dire il vero, di restituzione ma di eventuale uso liturgico, non di più, e anche così ci sono molte polemiche: polemiche che erano previste e che ci auguriamo che dopo la visita del Papa siano un po’ più calmate e ricondotte alla normalità. La discussione è ancora in corso. E’ un luogo molto sensibile, le tre fedi monoteistiche si disputano questo luogo, ma è un’occasione per le tre fedi di discutere di questioni concrete tra di loro e non di principi astratti.

D. – Una domanda personale: cosa si aspetta lei da Papa Francesco in Terra Santa?

R. – Io, come tutti, sono molto curioso, sarò vicino al Papa per tutto il tempo. Attendo con grande gioia e grande curiosità i discorsi e i gesti che compirà. Sono certo che Papa Francesco saprà stupirci, come ha saputo fare in questo ultimo anno.








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