Non c’è “alcun segnale” di un ritiro delle truppe russe dai confini con l'Ucraina. E' quanto afferma la Nato, dopo l’annuncio di Mosca in tal senso. E mentre un nuovo scontro armato tra ribelli filorussi e truppe fedeli a Kiev, nella regione di Donetsk, il primo ministro ucraino Arseniy Yatsenyuk ribadisce che “dalle elezioni che si terranno il prossimo fine settimana uscirà un Presidente legittimo”. Massimiliano Menichetti:
La tensione non scende in Ucraina. Nelle ultime 24 ore si sono registrati scontri tra ribelli filorussi e truppe fedeli a Kiev nel distretto di Amvrosiyivka, nella regione di Donetsk: ci sarebbe un morto, sette i feriti. In questo scenario il presidente russo Vladimir Putin e la Cancelliera tedesca Merkel, in una conversazione telefonica, si sono detti favorevoli alla continuazione del dialogo tra le autorità di Kiev e quelle dell’Ucraina orientale, anche in vista del voto presidenziale del prossimo fine settimana. intanto, però, anche Kharkiv, sempre nell’est dell’Ucraina, si avvita a referendum per l’indipendenza, come è avvenuto a Donetsk e Lugansk. E mente si guarda anche al trilaterale sull’energia tra Mosca, Kiev e l’Unione Europea, che dovrebbe tenersi tra sei giorni, la Nato torna a ribadire che non ci sono indizi di allontanamento delle truppe russe dal confine con l’Ucraina, dopo le dichiarazioni del presidente Putin che parla, invece, di ritiro di 40 mila soldati. E oggi c’è attesa a Shangai per l’incontro proprio tra Putin e il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, che più volte ha chiesto di abbassare i torni, auspicando il dialogo per uscire dalla crisi.
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