2014-05-20 14:16:00

Ilo: lavoro forzato profitti illeciti per 150 mld di dollari


Il lavoro forzato nel mondo coinvolge circa 21 milioni di persone e genera profitti illeciti annuali per 150 miliardi di dollari, due terzi dei quali prodotti dallo sfruttamento sessuale. E’ quanto emerge tragicamente dal Rapporto dell'Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo), dal titolo "Profitti e povertà, l’economia del lavoro forzato". Il servizio di Gabriella Ceraso:

Tragiche cifre per quella che il Papa definisce una piaga, un crimine contro l’umanità: lo sfruttamento degli esseri umani. 21 milioni di vittime nel mondo: più della metà sono donne e ragazze sfruttate  sessualmente - alta la domanda, alti i prezzi e basso il costo operativo delle attività - e nel lavoro domestico. Mentre uomini e ragazzi sono vittime dei settori edile, minerario e agricolo. Due le cause principali spiega il direttore Ilo Italia Luigi Cal:

“La povertà e lo shock improvviso rispetto a redditi che una famiglia o persone subiscono. Poi, naturalmente, la mancanza di istruzione, l’analfabetismo e la migrazione in generale. Laddove, specialmente in molti Paesi del Sud del mondo, non c’è nessuna protezione sociale di base, questo diventa subito un problema”.

Dato nuovo e importante di questo rapporto è il calcolo del profitto di tutto ciò, pari 150 mld. di dollari annui concentrato in Asia-Pacifico, a seguire i Paesi sviluppati, l’Europa centrale, l’area ex sovietica, l’Africa, l’America Latina e il Medio Oriente:

“Si scopre che questo fenomeno dà in mano a soggetti che potrebbero essere mafie, organizzazioni criminali eccetera, un’ingente quantità di risorse che sono anche molto negative, sia per le imprese sia per lo sviluppo. L’Ilo ha cercato di metterlo in evidenza proprio per denunciare un circuito tutto illegale, tutto non controllato”.

Cosa fare dunque? Se dei progressi si registrano nella riduzione del lavoro forzato imposto dagli Stati, spiega l’Ilo, ora occorre concentrarsi sui fattori socioeconomici che rendono le persone vulnerabili. Dunque, occorre più  protezione, aggiunge l'Organizzazione, più informazione, più controlli e più assistenza per le vittime, quella “prossimità” che il Papa suggerisce di unire alle strategie. Ancora Luigi Cal:

“L’Ilo è in assoluta sintonia con Papa Francesco su questo tema, perché l’Ilo invita per esempio  anche le organizzazioni dei lavoratori, come pure le imprese, ma soprattutto le organizzazioni dei lavoratori, i sindacati che possono essere prossimi a vedere questo mondo di sfruttamento del lavoro forzato, l’Ilo le invita proprio ad adoperarsi in maniera straordinaria per far fronte a questo fenomeno. E devo dire, anche per esperienza personale, che molti sindacati nel mondo stanno facendo una grande operazione benefica: mi riferisco soprattutto ai sindacati dei lavoratori agricoli, in Africa; ai sindacati dei lavoratori tessili in Asia, come il caso del Bangladesh, eccetera”.








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